Martedì 10 ottobre ore 15.00 in piazza Verdi è previsto il concentramento della marcia popolare indetta dalla “Rete dei comitati in difesa dei territori siciliani” contro discariche e inceneritori, in difesa della salute, contro il piano rifiuti del governo regionale di Crocetta.

Una manifestazione che nasce dalla volontà di diverse associazioni, coordinamenti, comitati di quartiere, realtà che a vario titolo, sulla base del principio dell’autodeterminazione, portano avanti un lavoro quotidiano di difesa del territorio in termini di ambiente, salute, diritti fondamentali, qualità della vita.

Volendo elencarne alcune: comitato No Inceneritori-Valle del Mela,Coordinamento per il territorio contro la Discarica Armicci, ABC Bonvicino, Antudo, No Triv-Licata, Stop Veleni di Augusta, Comitato difesa salute e ambiente-Palazzolo Acreide, Rifiuti Zero Lentini, comitato No Muos, comitato contro la discarica Motta Sant’Anastasia e Misterbianco. Le adesioni aumentano di giorno in giorno.

Già la scorsa primavera, in occasione del 1 maggio, una prima grande manifestazione di carattere regionale a Lentini contro la discarica di contrada Armicci, ha acceso i fari “sulle politiche scellerate ai danni della salute e dell’ambiente dei cittadini”.

Una importante presa di coscienza collettiva che ha portato alla creazione della Rete dei comitati e alla decisione, formalizzata ed esposta nel corso di un’assemblea cittadina tenutasi la scorsa settimana presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, di portare il malcontento del popolo siciliano sotto il Palazzo del potere.

Spiega la Rete dei Comitati: “Se il governo nazionale centralizza tutto il potere togliendo ogni possibilità di decisione alle comunità locali, il governo regionale si piega mellifluo a quello nazionale e alle cordate degli speculatori che lo dominano, e Confindustria e gli affaristi nazionali e multinazionali banchettano sulla nostra salute e sui nostri territori, come palesano gli ultimi decreti per le discariche o l’affare vaccinazioni. Il Presidente della Repubblica Mattarella, da parte sua, riunisce i giornalisti chiedendo loro di diffondere ottimismo e fiducia. Ma l’intento è quello di mantenere docile il popolo mentre le malattie da inquinamento ambientale mietono sempre più vittime, il numero dei poveri aumenta arrivando a oltre 900 mila, sempre più giovani- le statistiche parlano di 20 mila nuovi emigranti- sono costretti ad emigrare per sopravvivere e se proprio non vogliono andar via la prospettiva è la disoccupazione, il precariato, lo sfruttamento. Uno scenario reale apocalittico a cui ha per ultimo contribuito il Governatore Rosario Crocetta, la sua Giunta multicolore, così come Confindustria e le bande di affaristi consorziate, per non parlare delle prese di posizione delle Soprintendenze, come ad esempio quella di Micali di Messina sull’inceneritore nella Valle del Mela, o dei responsabili ASL che, come nel caso di Lentini, se ne infischiano della salute dei cittadini. Il motto della nuova campagna elettorale di Crocetta “la Sicilia ai Siciliani” ha il sapore di una beffa perché la nostra terra è in mano a bande di speculatori senza scrupoli anche grazie a lui” afferma la Rete dei comitati.

Nei piani di Governo nazionale e regionale, quei territori che non rientrano nei circuiti turistici o dell’agroalimentare dominato dalla grande distribuzione, sono destinati a diventare sede esclusiva di discariche e inceneritori.

“Occorre costruire politiche di tutela ambientale e sociale dei territori perché non vogliamo più morire di inquinamento e non vogliamo più emigrare per tentare di sopravvivere! Il Governo italiano attraverso l’emergenza vuole imporre un sistema centralizzato nazionale di gestione dei rifiuti e togliere alle comunità il diritto di parola e di decisione. Questa cosa è inaccettabile, l’emergenza sociale distruggerà i loro biechi intenti. Non c’è più spazio per nessuna mediazione e il 10 ottobre porteremo nella sede del Governo Regionale la protesta di chi i territori li ama e li vive”
Precise sono le richieste e le istanze espresse nel documento della Rete e che verranno portate in piazza nel corso della manifestazione: un piano dei rifiuti calibrato sulle reali esigenze dei comuni; fermare l’avanzata delle discariche private; immediata opera di bonifica dei luoghi sotto il controllo popolare; muoversi nel senso dei rifiuti zero e del riciclo a partire dalla produzione”.