All’istituto comprensivo Giovanni Falcone di via Pensabene, nel difficile quartiere dello Zen di Palermo, si lavora già per le attività del prossimo anno scolastico. La bufera degli ultimi giorni non può e non deve ripercuotersi sui ragazzi, perché la vera speranza sono loro.

Giovedì scorso il danneggiamento della statua di Falcone, praticamente ‘decapitata’, questa notte l’ennesima vigliacca intimidazione: un uccello morto, privo della testa, davanti la scuola. Non si tratta di due episodi isolati: l’istituto non è purtroppo nuovo a gesti di sopruso e minacce. Nel corso degli anni le intimidazioni sono state diverse. Poi, l’installazione dell’impianto di videosorveglianza aveva un po’ fatto scemare il fenomeno, perché di questo si tratta. Adesso il ritorno di un clima pesante ed ostile.

La scuola è anche presidio di educazione alla legalità, la cui presenza nel quartiere, a qualcuno non sta bene.
Per il 19 luglio è attesa la visita del ministro dell’Istruzione Fedeli, che incontrerà la preside dell’istituto Daniela Lo Verde, che rassicura gli insegnanti e i ragazzi ma non può nascondere l’amarezza.

“Stamattina abbiamo trovato – racconta a BlogSicilia – il corpo di un uccellino con la testa tagliata e la testa stessa davanti al portone della scuola. Sento che qualcuno mi vuole dire qualcosa ma in questo modo io non capisco. Se qualcuno ha voglia di parlare con me io sono qui ogni giorno, la mia porta è sempre aperta. Questa scuola e tutto il personale è sempre in prima linea per andare incontro alle esigenze di ogni bambino e del territorio”.

E ancora: “Ci siamo sempre spesi, e continueremo a farlo, per provare a essere di aiuto ed offrire percorsi di vita e vie d’uscita ai ragazzi”.

Ad ogni modo, l’Istituto Falcone, la sua vittoria l’ha già ottenuta. Lo racconta la preside con orgoglio. “Proprio quest’anno – precisa – per la prima volta nella storia di questa scuola abbiamo avuto tre studenti che dopo la licenza  media si sono iscritti al liceo. E’ una bellissima gioia e non dovremmo trovarci a dover parlare di cose che ci riportano indietro nel tempo”.

E infine: “Ogni istante della nostra giornata con i ragazzi è improntata alla legalità, non ce ne ricordiamo solo il 23 maggio o il 19 luglio”.