Via al percorso che porterà allo spoil system in Sicilia. La giunta regionale di governo riunita a palazzo d’orleans nel pomeriggio di martedì ha iniziato la discussione su dirigenti generali e presidenti della società partecipate. L’intenzione è quella di rinnovare per intero l’alta burocrazia e i manager delle società partecipate. Per farlo il governo ha tempo fino al 16 febbraio quando scadranno i 90 giorni che la legge assegna al nuovo governo per revocare nomine e cambiare incarichi agli alti burocrati.

Novità all’orizzonte

Ma c’è una grande novità che si affaccia nel metodo di scelta dei dirigenti generali. In primo luogo si ricorrerà all’esterno dell’amministrazione in pochissimi casi, probabilmente appena due. Poi non ci si limiterà a far ruotare dirigenti e a scegliere la guida dei Dipartimenti fra quei circa 30 dirigenti che ricoprono o hanno già ricoperto l’incarico di dirigente generale.

Un interpello rivolto a tutti i dirigenti regionali

La prossima settimana, infatti, partirà un interpello rivolto a tutti i dirigenti della Regione. Musumeci chiederà ai 1700 circa che popolano la dirigenza dell’amministrazione di farsi avanti “Mi rivolgo a chi è stato fino ad oggi anche in seconda o terza linea, chi è stato defilato, ai dirigenti dei servizi. Si faccia avanti con la propria esperienza, il proprio curriculum, le proprie capacità e le proprie idee e sarà preso in considerazione”.

Insomma un cambio di rotta significativo quello che Musumeci vuole imprimere rivolgendosi direttamente alla dirigenza e dicendo in modo chiaro che non intende scegliere in base ad appartenenza politica, amicizia o segnalazione o almeno non soltanto. “All’amministrazione serve entusiasmo, efficienza e capacità e sono convinto che fra i dirigenti regionali ci sono tante persone che hanno idee e competenza e che giustamente motivate possono essere tasselli importanti per questa Regione”.

Solo venti giorni per scegliere

Il percorso, naturalmente, dovrà essere rapido perchè non c’è molto tempo, appena una ventina di giorni per fare tutto. Tecnicamente dovranno essere gli assessori a proporre le nomine dei nuovi dirigenti o la conferma di quelli attualmente in carica. Dalla prima ricognizione solo quattro degli attuali dirigenti sembrano certi di una riconferma. Tutti gli altri ruoteranno o saranno sostituiti o dovranno fornire ai relativi assessori un motivo per tenerli la dove sono.

Pochi dirigenti esterni e qualificati

Per quanto riguarda gli esterni si avvicina la nomina di Gianni Boccheri alla guida del Dipartimento della Formazone professionale. Si tratta dell’attuale direttore della Formazione Professionale in Lombardia. Boccheri, 50 anni a maggio, è ragusano di origine ma si è laureato in economia e commercio all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed ha poi maturato esperienze di ogni tipo nel settore della formazione. Da ultimo proprio come direttore dell’area nella Regione Lombardia.

Altri esterni faranno parte di una cabina di regia di esperti che sarà affiancata a Salvo Cocina, una delle due nomine già fatte da Musumeci (l’altra è quella del segretario generale Maria Mattarella). Cocina guida il Dipartimento regionale energia e rifiuti. Con Musumeci si conoscono da tempo. Insieme affrontarono, all’inizio degli anni ’90, la crisi dovuta all’eruzione dell’Etna. Una emergenza molto ben gestita da Cocina quale allora dirigente della Protezione Civile e da Musumeci quale allora presidente della Provincia di Catania. Il Presidente lo avrebbe voluto di nuovo alla Protezione Civile ma l’emergenza rifiuti ha consigliato diversamente. Ora gli vuole dare importante supporto vista la complessità della materia e delle ‘incrostazioni’ che si sono succedute per un ventennio e che vanno rimosse per rimettere ordine e pulizia.

Poi rotazioni per mettere ogni dirigente al posto giusto. Basta, sol per fare degli esempi, agli ingegneri che si occupano di sanità o ai medici che si occupano di turismo è l’idea generale del Presidente. Ogni dirigente deve avere competenza della materia che dovrà affrontare.

Lo spoil system anche nelle società partecipate

Ma nello spoil system dovranno rientrare anche amministratori delegati e presidenti del cda delle società partecipate. Primo passo la nomina di Ugo Marchetti a Riscossione Sicilia. Sarà amministratore fino alla fine dell’analisi sui conti ma con tutta probabilità per restare, poi, come commissario liquidatore dell’ente in vista del trasferimento di personale e competenze all’Agenzia delle Entrate.

La scorsa settimana il presidente ha scritto a tutti i vertici delle altre partecipate chiedendo “di convocare con urgenza, e comunque non oltre il 5 febbraio, l’assemblea ordinaria dei soci per confermare, revocare, modificare o rinnovare l’organo di amministrazione”. La data del 5 febbraio non è casuale. Cade dopo al chiusura delle liste per le elezioni politiche del 4 marzo e questo aiuta a scremare gli eventuali pretendenti per i posti di sottogoverno. Chi è canddiato è fuori dalle liste di proposte dei partiti della coalizione al Presidente e fra chi resta Musumeci ha detto chiaramente agli alleati che vuole persone competenti per il ramo di amministrazione o per la Partecipata indicata.

Il percorso che sembra abbastanza scontato passa per la rimosione del ‘cerchio magico’ di Crocetta ovvero Sergio Tufano che guida la Sas, Gaetano Montalbano che è al vertice della Seus 118, Massimo Finocchiaro Presidente dell’Ast, Antonio Ingroia, amministratore unico di Sicilia Digitale ovvero la ex Sicilia e Servizi; Sami Ben Abdelaali che siede sulla poltrona più comoda dell’Ircac.

Non dovrebbe essere della partita delle rotazioni l’Irfis dove potrebbe restare in sella Alessandro Dagnino che potrebbe mantenere il proprio posto in quota Forza Italia. Ancora da capire cosa accadrà, invece nell’ultima delle società ‘economiche’ della Regione ovvero la Crias, e poi all’Irsap.

Il capitolo sanità e manager

C’è, quindi, tutto il capitolo sanità ma quello è argomento più complesso. L’assessore Ruggero Razza ha già chiesto un parere al Cga. Vuole sapere se i commissarri prorogati o nominati nelle varie aziende sanitarie negli ultimi mesi di Crocetta siano legittimamente in quel posto. Si punta, insomma, ad azzerare la situazione e rifare tutto se la risposta che arriverà sarà quella attesa. In quel caso non si dovrà far tutto entro il 16 febbraio perchè quella data non sarà più perentoria. C’è un bel da fare per il governo, comunque, per disegnare la macchina regionale che accompagnerà l’azione di Musumeci e dei suoi assessori in questi difficili 5 anni carichi di attese e speranze

Articoli correlati