Avrebbe fatto distribuire pasta, latte e formaggio in cambio di voti e avrebbe utilizzato piccoli spacciatori come attacchini. Francesco Cascio deputato regionale Ncd e candidato in pectore a sindaco di Palermo insieme a Marcello Gualdani oggi senatore e suo fedelissimo, presidente dello Iacp di Palermo all’epoca dei fatti, avrebbero raccolto così i voti al Villaggio Santa Rosalia di Palermo.

L’ipotesi di reato era già stata avanzata dalla Procura di Palermo ma al culmine dell’indagine la stessa Procura aveva chiesto l”archiviazione. Adesso, secondo quanto scrive Repubblica Palermo, la procura generale avrebbe avocato a se gli atti e si preparerebbe a chiedere la revoca della richiesta di archiviazione nell’udienza preliminare di domani. un atto propedeutico al proseguimento delle indagini.

“Fino al momento della notifica dell’avviso di fissazione dell’udienza camerale – dice Francesco Cascio . per la decisione relativa alla richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica di Palermo circa l’archiviazione di un procedimento nel quale sarei stato indagato per presunto voto di scambio, relativamente alle elezioni regionali svoltesi nel 2012, non ho mai avuto notizia di indagini svolte sul mio conto, né mai mi è stato richiesto di rendere dichiarazioni in merito a tali presunti episodi”.

“Se già la Procura della Repubblica, al termine delle indagini, aveva riconosciuto la mia assoluta estraneità a qualsiasi ipotesi di reato – continua il coordinatore regionale di Ncd –  la richiesta di avocazione delle indagini da parte della Procura Generale non mi turba e anzi farò immediata richiesta per essere sentito in merito a quanto mi viene contestato, al fine di chiarire una volta e per tutte come il consenso elettorale del quale ho sempre goduto sia frutto del mio impegno politico onesto, trasparente e corretto nell’interesse della collettività”.

“Quello che è sconcertante – conclude – è che si possa indagare nei confronti di un cittadino senza che questi venga reso edotto e non abbia la possibilità di fornire elementi a difesa, se non solo dopo che la notizia di un procedimento sia stata già diffusa con interessato clamore sulle pagine dei giornali”.