Le dimissioni del sindaco Leoluca Orlando e dell’assessore alla mobilità Giusto Catania e la restituzione dei soldi dei pass ai cittadini. E’ quello che chiedono gli esponenti politici di opposizione e le associazioni di categoria alla giunta comunale di Palermo subito dopo la sospensione delle Ztl di Palermo ordinata dal Tar.

Piena soddisfazione è epressa dal Pd di Palermo. “La decisione del Tar ha dato piena conferma alla battaglia di opposizione condotta dal Pd – dice il segretario Carmelo Miceli – contro un provvedimento che, da subito, abbiamo ritenuto ingiusto e inadeguato alla tutela della salute e alla soluzione dei problemi sulla mobilità. Il Gruppo Consiliare del Pd, dentro e fuori dall’aula consiliare, attraverso centinaia di emendamenti, una petizione popolare sottoscritta da migliaia di cittadini e, soprattutto, attraverso il ricorso fortemente voluto dalla consigliera Nadia Spallitta, aveva evidenziato che le Ztl di Orlando e Catania erano semplicemente una tassa occulta e non una misura antinquinamento. Quella di oggi, dunque, è l’ennesima conferma del fallimento di una giunta scollata e lontana dalle reali esigenze della città e dai cittadini”. Così Carmelo Miceli, segretario provinciale di Palermo, Rosario Filoramo e Sandro Leonardi, capogruppo e vicecapogruppo democratici a Sala delle Lapidi.

Secondo Stefania Munafò, componente della segreteria provinciale del Pd,  la decisione del Tribunale amministrativo regionale dimostra “che ci sono dubbi sulla legittimità degli atti. Oggi vince la città ed i cittadini. Questo provvedimento era un eccesso di potere da parte del sindaco di Palermo. Adesso si discuta con tutti: associazioni, commercianti, comitati, residenti e si facciano le cose per bene. Pertanto, considerato che l’udienza di merito sarà il 9 novembre, soddisfatta per la decisione dei giudici, propongo al primo cittadino di restituire ai palermitani i soldi spesi per i pass. Il sindaco ha creato questo pasticcio e lui deve evitare che al danno si aggiunga la beffa. Invito l’amministrazione a riflettere sui propri insuccessi”.

Mentre la vicepresidente vicaria del Consiglio comunale di Palermo, Nadia Spallitta, anche esponente del Pd espirme soddisfazione “per la decisione del tribunale che conferma i dubbi sulla legittimità degli atti che ho sempre manifestato all’interno del Consiglio e che ho altresì espresso apportando il mio personale contributo tecnico-giuridico alla redazione dello stesso ricorso, presentato da cittadini e associazioni. Questo risultato è indubbiamente il prodotto di un lavoro di squadra e di grande sinergia con gli avvocati Dagnino e Scimone ai quali va la mia stima. Ugualmente importante è stato l’intervento delle associazioni Bispensiero, VivoCivile e AD&T”. Ritengo che il cambiamento di cui Palermo ha bisogno debba passare, per essere effettivo, dal rigoroso rispetto delle regole e delle procedure che nella fattispecie, evidentemente, sono state disattesa”.

Per Francesco Scoma, senatore e componente dell’ufficio di presidenza di Forza Italia e Giulio Tantillo capogruppo al Comune di Palermo si tratta “dell’ennesimo stop che questa amministrazione è costretta a registrare e stavolta prende il nome di Ztl. Il Tar ha rinviato tutto a novembre ma sono già parecchie migliaia i palermitani che hanno acquistato un tagliando che vale da sei mesi a un anno. Vogliamo sapere – spiegano i politici – quali saranno le modalità di rimborso per questi cittadini e quando questo sarà effettuato”.

“La giunta – continuano Scoma e Tantillo – si conferma poco influente sulla qualità della vita della città, soffocata sempre di più e sempre peggio da traffico, immondizia e tasse. E a questo, si aggiunge la confusione che regna sovrana. A Palermo l’unica presenza certa, quanto inquietante, sono gli extra comunitari che ad ogni angolo di strada presidiano il territorio. È una situazione senza sbocco e, con questa amministrazione, la città appare anche senza futuro”.

“Vittoria! Stop Ztl!”. Dimissioni immediate, le chiede al sindaco Orlando il deputato regionale e consigliere comunale Giuseppe Milazzo autore dell’emendamento alla Fianaziaria regionale che regolamenta le Ztl. “Non per il palese fallimento sulla ztl ma per essersi fidato di un assessore come Catania che si è rifiutato di dialogare con la Città. Si dimettano…si dia la parola ai cittadini..altrimenti sarò io a presentarla e vedremo chi avrà il fegato di non sottoscivere un mozione per mandare a casa coloro i quali sanno mettere solo tasse”.

Il capogruppo di Comitati Civici al consiglio comunale di Palermo, Filippo Occhipinti, parla di “fallimento preannunciato nei modi e nella sostanza, una vittoria dei cittadini che sono stati difesi da un gruppo di associazioni e da pochi consiglieri comunali che hanno subito capito che quella delibera del 24 dicembre scorso, che comprendeva tram, contratto Amat e Ztl non era altro che un’altra tassa per i palermitani. Altro che inquinamento, altro che strumento per ridurre il traffico: è palese che il Tar dà ragione a chi sosteneva che questa Ztl era una tassa occulta. Ora sono doverose le prese di responsabilità di Assessore e Sindaco e non può che evidenziarsi anche una incompetenza e un’inefficienza degli uffici, di Amat e di Sispi. Si dimettano tutti. Inoltre ora salta tutto il piano industriale di Amat mettendo a rischio anche l’equilibrio economico e finanziario della società. Serve un piano B”.

“La sospensione delle Ztl da parte del Tar non proclama nè vincitori, nè vinti – dice Paolo Caracausi, consigliere comunale Idv di Palermo – avremmo preferito una sentenza pro o contro, ma non il rimandare la decisione nel merito perché questo getta nell’incertezza i cittadini. Avevamo invitato l’Assessore Catania ad abbassare i toni e il Sindaco a prendere in mano la situazione e ad ascoltare i cittadini. Ritenevamo che far partire entrambe le Ztl sarebbe stato un grosso errore perché l’impatto con la cittadinanza era troppo forte e come dice il Sindaco i palermitani sono restii ai cambiamenti epocali. Invitiamo il Sindaco a venire in Aula e a riprendere il dialogo con i rappresentanti della cittadinanza che a gran voce hanno detto no a questo provvedimento”.

 

Intervengono anche i  deputati palermitani del M5S di Camera e Ars: “Si scrive sospensione, si legge clamoroso fallimento”. Per i c’è un’unica chiave di lettura della decisione del Tar di bloccare le Ztl a Palermo: una sonora bocciatura della giunta Orlando, del Pd, di gran parte del consiglio comunale e del loro sconfinato pressappocchismo. Nella sua spasmodica ed irrazionale corsa a fare cassa. Orlando non ha esitato ad ignorare il coro indistinto di proteste arrivato pressoché da tutte le categorie sociali per un provvedimento pensato solo per fare cassa e mantenere in vita il tram. Un provvedimento che praticamente nulla a che vedere con una seria lotta all’inquinamento, che il Movimento 5 stelle, sia chiaro, appoggerà sempre e comunque”.

“C’è ora da chiedersi – dicono i parlamentari – da dove prenderà i soldi il Comune per mantenere in vita il tram. Non vorremmo che anche di questa sciagurata operazione finissero col fare le spese i cittadini, con aumento di imposte e ulteriori tagli ai già boccheggianti servizi e manutenzioni. Sia chiaro che noi vigileremo sulle mosse del Comune, pronti ad interessare della vicenda la Corte dei conti e la Commissione europea. L⁠⁠a responsabilità di questo fallimento è chiaramente da attribuire a tutti coloro che hanno votato il provvedimento. Non è escluso che li chiameremo a rispondere dell’eventuale danno erariale provocato”.

“Il sindaco non lo sa fare. A Palermo anche il giudice amministrativo bacchetta Leoluca Orlando sulla Ztl. La buona amministrazione è una chimera”, scrive Saverio Romano su Twitter.

Vincenzo Fumetta, segretario provinciale di Rifondazione comunista, difende invece la giunta comunale: “La città di Palermo ha bisogno di provvedimenti che contribuiscano alla riduzione della pressione veicolare privata e che servano a contrastare l’inquinamento, tali scelte hanno una natura politica e non possono essere decise da un Tribunale amministrativo. Per questa ragione, invitiamo il sindaco e la giunta ad andare avanti, continuando ad investire sulla mobilità sostenibile e sulla tutela dell’ambiente. Permangono alcune stranezze che speriamo vengano chiarite: non riusciamo a comprendere come mai le decisioni del TAR siano sistematicamente annunciate da una consigliera comunale prima della loro regolare pubblicazione. È imbarazzante che i partiti di opposizione chiedano le dimissioni del sindaco e dell’assessore alla mobilità dopo un pronunciamento del TAR su un atto amministrativo – conclude Fumetta – mentre gli stessi partiti sono rimasti in silenzio mentre la Corte dei conti condannava i loro capigruppo all’Ars per utilizzo improprio di soldi pubblici”.

Non mancano le reazioni delle associazioni categoria, un buona parte contrarie all’avvio delle Ztl. 

“Accogliamo con grande soddisfazione e sollievo la decisione del Tar di bloccare il provvedimento sulla Zona a traffico limitato a Palermo, la decisione dei giudici, che sostanzialmente bocciano il provvedimento, conferma anche il diritto sacrosanto alla mobilità dei cittadini che non può essere compresso”. Lo afferma la presidente di Confcommercio Palermo Patrizia Di Dio che aggiunge: “Abbiamo fatto riunioni e incontri suggerendo proposte e soluzioni, soprattutto per evitare danni economici incalcolabili, per una Ztl condivisa, ribadendo all’Amministrazione comunale che le scelte vanno prese attraverso un processo di partecipazione democratica. La nostra – sottolinea la presidente di Confcommercio – è una città che si deve preparare a quella che è una vera e propria rivoluzione culturale, oltre che ad una scelta sulla mobilità alternativa e per il rispetto dell’ambiente. Siamo consapevoli della necessità di ridurre le emissioni dei gas di scarico, ma i provvedimenti non devono essere vessatori nei confronti dei cittadini e delle imprese”, conclude Di Dio .

“Non possiamo che invitare il sindaco Orlando a tornare al dialogo con la città: ascolti i residenti, i commercianti, le associazioni e apra un confronto con i palermitani che non sono contrari a priori alle limitazioni al traffico, ma che hanno giudicato sbagliate le scelte dell’amministrazione comunale, così come oggi hanno fatto i giudici amministrativi. Prima di attuare la Ztl, sono necessari i servizi come la mobilità alternativa e i parcheggi”, dice Mario Attinasi, presidente di Confesercenti Palermo.

“Le associazioni di categoria, compresa Confesercenti, hanno fatto di tutto per convincere l’amministrazione e l’assessore a confrontarsi con la città – dice il direttore regionale di Confesercenti Michele Sorbera – di fronte al pronunciamento del Tar, ci aspettiamo adesso che Catania tragga le conseguenze dal punto di vista politico”.

Per Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente Sicilia, “la sentenza del Tar non può far tornare indietro Palermo e la politica sulla mobilità sostenibile. Non può cancellare o farci dimenticare le tante cose buone fatte finora dall’Amministrazione cittadina che, purtroppo, sulla Ztl è stata presuntuosa e sorda a qualsiasi suggerimento, che avrebbe sicuramente evitato questa bocciatura. Adesso bisogna ripensare una nuova proposta di Ztl che contenga i criteri condivisi e applicati in tutte le altre città italiane: perchè l’obiettivo resta quello di liberare la città ed il suo centro storico dall’aria irrespirabile e dall’inquinamento confermato da tutti i dati, compresi i nostri rilevamenti, che solo degli sprovveduti e degli utili idioti si ostinano a negare”.

 

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