Il presepe Vivente di Ispica (Ragusa), il più bello e visitato di   Sicilia, evento punta del Natale in Sicilia, celebra quest’anno il   traguardo della sua 20esima edizione sviluppando su un tema di grande   attualità, quello dell’attenzione agli ultimi, in linea con il   messaggio pastorale rilanciato sin dall’inizio del suo Pontificato da   Papa Francesco.

L’iniziativa è stata presentata a Ispica presso palazzo Bruno  dal   sindaco Pierenzo Muraglie, da Angelo Di Rosa presidente PromoEventi   organizzatrice del presepe, e dal regista Giovanni Peligra, che con   Art Evolution e Giuseppe Guarnieri cura la direzione artistica, alla   presenza di padre Davide Baglieri.

Cinque le date programmate dall’organizzazione: 17, 25, 26 dicembre e   1 e 6 gennaio, sempre dalle 16,30 alle 20,30 nella zona adiacente   all’area archeologica del parco Forza, che annuncia l’inizio della   celebre cava di Ispica con le sue migliaia di grotte scavate nella   nuda roccia sin da i tempi del Bronzo, tremila anni orsono.

I numeri sono quelli di un grande evento del Natale, con punte di 25   mila spettatori a manifestazione: oltre 100 figuranti che riproducono   circa 40 antichi  mestieri intervallati ad 4 scene teatrali della  attività tratte dalla Bibbia. In un’ora e venti di itinerario circa,   percorrendo antichi sterrati tra grotte suggestive, si compie un vero
e proprio viaggio indietro nel tempo.

Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il 380 759  86   26 o visitare il sito www.presepeviventeispica.com Il costo del   biglietto è di 3,50 euro, gratis per i bimbi sino a sei anni.
“Una grande occasione per destagionalizzare il turismo”, ha commentato   il sindaco di Ispica Muraglie, per il quale va lodato “lo   straordinario impegno, l’amore e la passione dell’organizzazione che   si spende da anni per l’allestimento di questa imponente macchina che   coinvolge centinaia di persone”.

Il messaggio. Il tema scelto per le drammatizzazioni all’interno del Presepe Vivente   di Ispica è il sogno,  la natività annunciata agli ultimi, il Natale   che si tramuta in stupore e meraviglia. “Angeli che – spiega il regista Giovanni Peligra – recando una notizia   sconvolgente, apparendo in sogno o in visione, annunciando la Natività   di Cristo, riempiono di gioia e speranza il cuore di coloro che sono   considerati ultimi, ridotti ai margini, persone che non hanno voce e   diritti”.

L’ambiente. La suggestione del luogo e l’allestimento attirano migliaia di   visitatori ogni edizione, ampliando enormemente la potenza del   messaggio cristiano del Natale. Lungo l’itinerario, della durata di circa un’ora, che si snoda per   oltre un km tra cave e grotte, si potrà assistere  a scene teatrali   ambientate nell’antica Palestina, quattro drammatizzazioni   rigorosamente attinte dalla tradizione biblica. Tra una scena e   l’altra, oltre 100 tra attori e figuranti,  indossando fedeli   riproduzioni degli abiti d’epoca riprodurranno 40 antichi mestieri,   dal fabbro allo scalpellino al calzolaio, animando anche scene di vita   quotidiana, tra forni, allevamenti e degustazioni di ricotta.

L’organizzazione. “Celebriamo la ventesima edizione con tre novità”, spiega Angelo Di   Rosa, presidente della Promoeventi, che con Angelo Di Martino e Tonino   Spadaro cura gli allestimenti. “Innanzitutto aumentano le date programmate, anticipando al 17   dicembre, anche per rispondere alle numerose richieste giunte da ogni
parte della Sicilia e d’Italia, oltre che le consuete giornate di 25,   26 dicembre e 1 e 6 gennaio, sempre dalle 16,30 alle 20,30.   Quest’anno, poi,  la PromoEventi si avvarrà della collaborazione della   ProLoco, nell’ottica della costituzione di una rete di collaborazioni   per rivitalizzare il tessuto locale e programmare eventi anche in   direzione turistica. Confermando la proficua collaborazione di   ArtEvolution, infine, per rendere ancor più verosimile   l’ambientazione, abbiamo coinvolto per la cura dei abiti la CostumArte   di  Villasmundo di Giuseppe Valenti e Ottavio Micieli”.

I numeri.Con punte di 25 mila visitatori a edizione, dunque il più visitato di   Sicilia, quello di Ispica è un presepe straordinario, ambientato   nell’area che da Piazza S. Antonio conduce all’area archeologica del   Parco Forza a ridosso del paese, una suggestiva scenografia geologica   offerta da centinaia di grotte. “Anche quest’anno – commenta Giuseppe Guarnieri, presidente di   ArtEvolution – è stato riconfermato quale luogo ideale per allestire   il Presepe Vivente  una delle location più suggestive che la città di   Ispica può vantare, ossia il piazzale e le grotte antistanti il Parco   Archeologico della Forza e i locali dell’ex Macello. ArtEvolution ha   anche lanciato un concorso fotografico, mentre nelle date del 17 e 26,   1 e 6 gennaio programmerà il trekking urbano per le vie di Ispica,   alla scoperta del suo grazioso centro storico”.

I Costumi. A curare gli abiti, tutti riprodotti artigianalmente a mano, è stata   la CostumArte  di  Villasmundo, di Giuseppe Valenti e Ottavio Micieli. “I costumi  – spiega Valenti- sono sia romani che ebraici,  e sono   perfette ricostruzioni storiche fatte a mano, basate sulle descrizioni   della storia dell’esercito romano, diviso nelle tre epoche. Per i   costumi ebraici,  non essendoci iconografie, ci siamo basati su Libro   dei numeri tratto dalla Bibbia”.

Per avere una idea dell’impegno profuso, occorre considerare che ogni   abito ebraico richiede circa 2 settimane di lavoro, dal disegno alla   realizzazione completa, mentre per un costume romano sono necessari  due mesi di lavoro.
“L’intero allestimento ha richiesto stoffe particolari, con una   certosina attenzione alla scelta dei tessuti  – da quelli di pregio    come la seta sino alla juta -e dell’abbinamento dei colori”. Anche per quanto riguarda gli antichi mestieri, l’utilizzo delle   stoffe è stato vario, nell’obiettivo di proporre una ricostruzione   fedele di quelle che erano le abitudini di un tempo.