La Polizia a seguito dello sbarco di ieri ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di: JADDOU Seifeddin, tunisino di 32 anni, AIMI Ridha,tunisino di 24 anni e BEN ABDE Feres, tunisino di 29 anni,  responsabili di aver condotto in Italia 86 connazionali salpati dalle loro coste.

I migranti sono partiti dalla Tunisia ed hanno pagato circa 1.500 euro cadauno per raggiungere l’Italia. Dalle indagini è emerso che i tre membri dell’equipaggio fossero in accordo con gli organizzatori tunisini tanto da non averli visti nelle cosiddette “connection house”, ma solo quando saliti a bordo della barca in legno.

A differenza dei viaggi con partenza dalla Libia, dove i natanti vengono affidati a scafisti pronti ad assumersi la responsabilità pur di non pagare il viaggio, quando si salpa dalla Tunisia, considerato che il viaggio è più impegnativo, esiste sempre un equipaggio, difatti sono stati ben tre i responsabili.