I Carabinieri di Comiso (RG), nell’ambito di un’attività finalizzata al contrasto della detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio di competenza, hanno scoperto nelle campagne di Contrada Billona all’interno di un appezzamento agricolo, una serra destinata ad una piantagione di marijuana con ben 700 piante.

Il blitz è scattato alle prime luci dell’alba, e ha consentito di riscontrare la presenza di una vera e propria produzione intensiva, che avrebbe fruttato sul mercato svariate centinaia di migliaia di euro.

Le piante rinvenute, dell’altezza variabile da 50 cm a 100 cm, erano state poste in vasi accostati l’uno all’altro, con la tecnica del “fuori suolo”, ossia in sostituzione del terreno agrario, con un impianto di irrigazione. Tale tecnica permette una crescita più efficace e veloce della normale coltivazione, oltre a duplicare la produzione del principio attivo della sostanza.

Nel corso della perquisizione sono state rinvenute 700 piante, 150 grammi di sostanza essiccata e pronta per la vendita, 6 cartucce calibro 6,35 illegalmente detenute, diverse lampade alogene per riscaldamento complete di riflettori, e tutto il materiale necessario per la coltivazione. Inoltre, è stato appurato l’allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica.

Per diverse ore i militari sono stati impegnati ad estirpare e a distruggere quanto rinvenuto, previa campionatura della sostanza che, inviata presso il Laboratorio di Sanità Pubblica dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa, permetterà di stabilirne il principio attivo e il numero di dosi da essa ricavabili. Dalla droga sequestrata sarebbe stato possibile ricavare circa 60.000 dosi medie singole che, immesse sul mercato, avrebbero fruttato un profitto di circa 300.000 euro.

Al termine delle operazioni sono stati arrestati il proprietario del terreno, Vincenzo Zago di 60 anni e la convivente Cristina De Sousa Mesquita Wania di 49 anni: entrambi dovranno rispondere dei reati di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, furto aggravato di energia elettrica e detenzione abusiva di munizioni. Per l’uomo si sono aperte le porte del carcere di Ragusa, mentre la donna è stata posta ai domiciliari.