Sono 1.429 le persone che potranno essere interessate nei percorsi di stabilizzazione. Nel dettaglio, 300 operano all’interno di Comuni in riequilibrio, 612 in Comuni che si trovano in stato di dissesto finanziario, mentre ulteriori 517 sono utilizzati in virtù della legge regionale n. 5 del 2014

Una norma approvata in commissione Bilancio, proposta dal Governo regionale, scongiura il rischio che i comuni siciliani in dissesto debbano restituire cifre importanti.

I Comuni siciliani al centro dell’attenzione regionale e nazionale. Dopo l’Assemblea straordinaria del 27 dicembre che, di fatto, ha segnato la rivolta dei primi cittadini dell’isola guidata dall’Anci, cambiano i […]

Dei 115 milioni di fondi per i Comuni fino ad ora ne sono state erogati solo 45 e nel frattempo i Comuni avevano già messo le somme in bilancio.

A lanciare l'allarme il segretario generale di Anci Sicilia, Mario Emanuele Alvano, ai Cantieri culturali alla Zisa, in occasione dell'assemblea straordinaria degli enti locali.

L’Anci chiama alle armi i sindaci. Orlando: "Piccoli Comuni a rischio sopravvivenza". Venerdì 27 gli 'Stati generali' degli Enti Locali siciliani convocati in emergenza. A rischio, nei comuni montani in dissesto anche l'applicazione delle Zone Franche Montane appena approvate dall'Ars. Lapunzina: "Zfm, misura incompatibile nei Comuni in dissesto"

“Come Anci abbiamo più volte evidenziato – dice Orlando - la necessità di intervenire modificando l’attuale sistema di riscossione dei tributi, anche attraverso l’introduzione della cosiddetta TARI in bolletta".

Spiega il primo cittadino: La norma prevede che, a prescindere da quando sarà formalmente attuato il Piano di riequilibrio, si può dare l’anticipazione del 50%. Quanto detto è per noi importante poiché ci consente di arrivare a chiudere la partita del Piano di riequilibrio nell’arco di qualche anno”.

"La nostra proposta normativa – conclude il Capogruppo – con riferimento al TUEL (art. 259 comma 10 del d.lgs 267/2000) consentirebbe alle Regioni a statuto speciale come la Sicilia, di caricare direttamente sul proprio bilancio la spesa per la copertura del personale da stabilizzare".

La retta da corrispondere alle Comunità consta di una parte sociale che è a carico del Comune di residenza del disabile e una parte sanitaria che è a carico dell’ASP. I comuni devono anticipare l’importo totale della rette ed esercitare, successivamente, l’azione di rivalsa nei confronti dell’ASP,

Fondi di protezione civile e soldi per i comuni in dissesto. Arrivano nuovi stanziamenti per circa 110 milioni in due diversi provvedimenti statali, uno dei quali di Protezione civile, che riguardano anche la Sicilia.

Via libea al contributo straordinario per dipendentid el Comune di catania e per salvare le partecipate ma anche ad un fondo per tutti gli altri comuni in dissesto e un anno di proroga per stabilizzare i precari nei comuni senza bilancio

"Questa variazione di bilancio – secondo il 5 stelle Cappello - rappresenta la prova di assessorati inefficienti, lenti, incapaci di impegnare e spendere tutte le somme dei capitoli di bilancio"

La Sicilia è la regione con il maggior numero di Comuni in dissesto: sono 106 in tutta Italia, 28 solo in Sicilia mentre fra le nove ex Province, Siracusa è in dissesto, Ragusa e Trapani sono in serie difficoltà; a Messina i precari sono stati posti in ferie forzate

Negli ultimi anni – scrive Clara Crocè, segretaria regionale della Fp- gli Enti locali, non riescono chiudere i bilanci a causa della contrazione dei trasferimenti di risorse e di scelte politiche sbagliate. Ne consegue che i dipendenti di molti comuni subiscono la decurtazione dei salari, il ritardo cronico nel pagamento degli stipendi".

Il paradosso è che sono coperte le spese per il personale precario ma non quelle per il personale assunto regolarmente. Quattro i comuni a rischio ma la situazione può allargarsi

Usciamo finalmente dall’emergenza - dice Faraone. Chi aizza le folle, per il gusto del clamore da stadio, dice il falso e lo fa in malafede.

Le somme richieste sono fondamentali per la proroga dei contratti a tempo determinato attivati nei Comuni in dissesto, proroga che è subordinata all'assunzione integrale, a carico della Regione, degli oneri relativi al personale precario.