I finanzieri del comando provinciale di Palermo, coordinati dalla procura hanno sequestrati tre immobili di rilevante valore a Salvatore Messina responsabile del Dipartimento di Studi Jean Monnet.

Il sequestro si inserisce nell’ambito di un’inchiesta in corso nei confronti dell’ente, da cui è emerso, tra l’altro, che lo stesso avrebbe sottratto a tassazione in Italia redditi per oltre 9 milioni di euro. Le indagini, in particolare, hanno evidenziato che il Dipartimento, ancorché formalmente riferibile a una Fondazione di diritto croato, in realtà, a partire dal 2020, avrebbe operato a Palermo, dando vita a un’ipotesi di cosiddetta “esterovestizione”.

In tale contesto, le rette pagate dagli studenti (oltre 800, con importi che raggiungevano anche i 26.000 euro annui) venivano versate su conti correnti esteri intestati a società di comodo ubicate in Inghilterra, Svizzera e Bosnia ed Erzegovina.

Il tutto per poi seguire corsi universitari e di specializzazione non riconosciuti dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dunque privi di valore giuridico sul territorio italiano. Sono questi elementi che lo scorso mese di dicembre hanno fatto scattare il sequestro preventivo d’urgenza, convalidato dal gip, di beni e disponibilità finanziarie per oltre 3,5 milioni di euro (importo corrispondente all’imposta evasa dal dipartimento). Oggi un nuovo sequestro.

Gli immobili due appartamenti  e un locale commerciale sono stati intestati a una società immobiliare con sede a Londra nella titolarità di un palermitano in modo da dissimulare l’effettività proprietà e realizzare uno schermo rispetto a possibili iniziative giudiziarie. Il valore dei beni, ubicati in zone centrali a Roma, Milano e Palermo, sarebbe di circa 1,2 milioni di euro.