Nelle scorse settimane a dirlo a chiare lettere era stato il Presidente della Regione Renato Schifani incontrando il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Cardinale Zuppi, in un dibattito a Catania. Adesso in Sicilia lo dice anche l’assessore regionale Edy Tamajo sposando appieno e con forza la posizione del suo partito: Forza Italia.

Una Italia che esiste già

“C’è un’Italia che esiste ogni giorno nei cortili delle nostre scuole, nei compiti condivisi, nei campi da calcio improvvisati tra un’interrogazione e l’altra. Un’Italia fatta di ragazzi e ragazze nati da genitori stranieri, ma cresciuti qui, che parlano il nostro dialetto meglio di noi, che sognano in italiano e tifano la nazionale con il cuore in gola2 scrive Tamajo sul suo blog.

Lo Ius Scholae

“Ecco, lo ius scholae parte da qui. Dall’idea semplice — ma rivoluzionaria nella sua umanità — che chi è cresciuto con noi, ha studiato con noi, ha imparato le stesse regole del vivere insieme, sia a tutti gli effetti italiano. Non solo nei fatti, ma anche per legge.

Io credo che sia arrivato il momento di dirlo con chiarezza: sono d’accordo. E lo dico in piena sintonia con il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, che tempo fa ha avuto il coraggio e la lucidità di affermare che “l’identità umana non merita discriminazioni” e che “la cittadinanza va data a chi ha completato un ciclo di studi in Italia”.

Il coraggio di una scelta

“Non si tratta di ideologia, ma di buon senso. Di leggere la realtà per quella che è, e non per quella che faceva comodo immaginare trent’anni fa. La politica deve saper cambiare passo, deve ascoltare, deve avere lo sguardo lungo.

Come Forza Italia abbiamo una grande responsabilità: tenere insieme la tradizione e la modernità. Non tradire i valori, ma saperli tradurre nel presente. Perché c’è qualcosa di profondamente cristiano — e, lasciatemelo dire, anche democristiano — nel riconoscere nell’altro un fratello, non un ospite.

Ragazzi che vanno a scuola, che si impegnano, che crescono con noi, sono già italiani nel cuore e nella testa. Spetta a noi riconoscerlo, anche sulla carta.

Serve coraggio, sì. Ma serve anche umanità. E io, da siciliano, so che di umanità ne abbiamo in abbondanza”.