La Giunta regionale siciliana ha dato il via libera a un accordo chiave nell’ambito del Piano FESR 2021-2027, che segna un passo importante nella lotta ai fenomeni naturali che mettono in pericolo il territorio dell’isola.

È stata infatti siglata una convenzione strategica tra l’Autorità di bacino e la Struttura commissariale per il dissesto, con l’obiettivo di velocizzare gli interventi contro frane, alluvioni ed erosione costiera.

Cosa prevede l’accordo

L’intesa prevede il trasferimento delle competenze operative sull’attuazione dell’azione 2.4.1, relativa agli “Interventi per il contrasto al dissesto idrogeologico e all’erosione costiera”, dall’Autorità di bacino alla Struttura commissariale per il dissesto idrogeologico della Regione Siciliana.

Non si tratta di una cessione generalizzata di poteri, ma di una scelta mirata per accelerare i lavori e migliorare l’efficienza operativa su un fronte particolarmente delicato. I rischi presi in carico da questa azione includono frane, alluvioni ed erosione delle coste, problematiche ricorrenti e gravi per un territorio fragile come quello siciliano.

Il cuore della convenzione è la costituzione di una commissione di valutazione congiunta, che avrà il compito di individuare, tra quelli presenti nel Repertorio nazionale ReNDIS, gli interventi più urgenti e strategici da finanziare. Il budget previsto è di circa 42 milioni di euro.

Una volta selezionati i progetti, sarà la Struttura commissariale, sotto la guida del presidente della Regione Renato Schifani e con la direzione operativa di Sergio Tumminello, a gestire tutte le fasi esecutive: dall’adozione dei decreti di finanziamento, alla predisposizione del piano operativo, fino alla progettazione, assegnazione, gestione, monitoraggio e controllo delle opere.

La copertura finanziaria rimarrà responsabilità dell’Autorità di bacino, diretta da Leonardo Santoro, che provvederà all’erogazione delle risorse economiche sulla base di un cronoprogramma ancorato all’avanzamento dei lavori.

Questa convenzione potrebbe rappresentare un modello di governance condivisa, utile per superare i ritardi burocratici che storicamente rallentano la realizzazione delle opere pubbliche in Sicilia. La sfida ora è garantire tempi certi, trasparenza e qualità negli interventi, in un settore che incide direttamente sulla sicurezza di migliaia di cittadini.