Questo l’appello di Venice for Israel:
L’arte non può essere ridotta a strumento di propaganda né piegata alle campagne di odio che circolano nel mondo. Con questa lettera al Direttore della Mostra del Cinema di Venezia e agli altri responsabili della Biennale, chiediamo di difendere la libertà creativa e di opporsi all’uso distorto dei simboli culturali per diffondere antisemitismo e falsità. Crediamo che la Biennale debba farsi garante di un dibattito basato sulla verità, distinguendo nettamente tra arte e menzogna, tra creatività e pregiudizio. Per questo nasce il Comitato Venice for Israel: per proteggere il valore universale dell’arte e affermare che la libertà non può esistere senza verità. Firma anche tu l’appello e sostieni con noi questa battaglia di civiltà.
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScgTxC_ijNQreTtaYaUxx3LqtEds3faSOTCaIC5Wi0AkCh3WA/viewform
Mec – Claudio Melchiorre: aderire tutti a Venice for Israel
“Un gruppo di artisti ha cominciato a lanciare liste di proscrizione contro artisti israeliani come Gal Gadot e sostenitori di Israele, come Gerard Butler. Tutto questo è intollerabile.” Ad affermarlo, insieme a centinaia di artisti, giornalisti e cittadini, Claudio Melchiorre, presidente del Movimento Elettori e Consumatori e membro della Segreteria Nazionale di Socialdemocrazia SD.
“Sosteniamo con forza il diritto alla difesa di Israele. Sosteniamo anche il diritto del popolo che si sente palestinese alla propria autodeterminazione. Ma lo Stato di Palestina del futuro non potrà e non dovrà essere un’istituzione tesa alla distruzione delle democrazie altrui, dei popoli altrui, dove si pratica la schiavitù, dove si coltiva una sorta di ‘diritto alla strage’, al rapimento e alla tortura, dove le bambine possono essere vendute per concludere ‘matrimoni’ che sono stupri, dove i bambini sono trasformati in soldati, dove acqua, elettricità, ospedali, case e trasporti dipendono tutti da una entità che si dichiara islamista, terroristica, totalitaria e guerrafondaia.”
Mec aderisce e sostiene quindi alla campagna di ‘Venice for Israel’ per impedire che l’arte sia presa in ostaggio per campagne antisemite.

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