E’ scontro politico nel Centrodestra attorno al caso dei terreni a Melilli su cui dovrebbe sorgere un impianto di Trattamento meccanico e biologico con un finanziamento pari a 34 milioni di euro. Uno dei proprietari di questi fondi è il nipote del sindaco di Melilli, Peppe Carta, deputato regionale del Mpa-Grande Sicilia e presidente della Commissione Territorio ed ambiente, finito al centro di una bufera mediatica.

Il “fuoco amico”

Lui ed i suoi fedelissimi sono anche irritati per il cosiddetto “fuoco amico” con attacchi, in particolare sui social, provenienti da esponenti di Fratelli d’Italia, in particolare dal commissario provinciale, Salvatore Coletta, presidente del Consiglio comunale di Avola e braccio destro del deputato nazionale, Luca Cannata e poi di Antonio Annino, candidato a sindaco a Melilli nel 2017, e dirigente provinciale di Fratelli d’Italia.

Il commissario provinciale di FdI, “conflitto di interessi”

Entrambi, sui propri profili social, hanno attaccato Carta, accusato di “conflitto di interessi”. “Non ritiene doveroso chiarire come e perché la quasi totalità dei terreni sia finita nelle mani di parenti diretti della giunta”? scrive Coletta.

Per i cartiani si tratta di un’imboscata e così, sempre sui social, i fedelissimi del deputato regionale hanno rilanciato un video di qualche anno fa, risalente al 2022, quando, in piena campagna elettorale per le amministrative di Avola del 2022, vinte poi da Rossana Cannata, sorella di Luca Cannata, l’ex leader dei Forconi, Mariano Ferro, parlò di una speculazione immobiliare di cui si sarebbe reso protagonista Cannata, peraltro al centro di un Consiglio comunale.

Il caso dei terreni di Cannata espropriati dal Comune di Avola

Secondo la tesi di Ferro, un terreno di proprietà della famiglia del deputato nazionale sarebbe stato oggetto di un esproprio dello stesso Comune di Avola per la realizzazione di una strada. Una ricostruzione rigettata dallo stesso Cannata che, a sua volta, replicò con un video messaggio, spiegando di aver comprato il terreno, con un atto, pagandolo 150 mila euro.

La versione di Cannata

“Se, come si dice, mi sono fatto espropriare – spiegava Cannata – il terreno al prezzo di 50 mila euro dove consisterebbe la speculazione? Anzi, ne avrei avuto un danno, perché mi sarebbero saltati 3 mila metri quadrati ed il piano per la realizzazione di una casa vacanza non si sarebbe mai concretizzato.  Quando il dirigente mi ha detto che la strada sarebbe dovuta passare su quel terreno mi sono piegato alle esigenze, ora, però, che è cambiato il percorso posso dire di essere felice”.

“Razzoli male”

“Quando predichi bene ma razzoli proprio male. Iniziamo “da quel di Avola”, per poi avvicinarci “ a quel di Melilli” si legge nel post, condiviso da molti esponenti politici vicini a Carta, tra cui lo stesso deputato regionale del Mpa-Grande Sicilia.