In una nota, i COBAS prendono posizione sul conflitto in corso tra Israele e Hamas. Al centro della dichiarazione, la guerra a Gaza, definita senza mezzi termini “una guerra di sterminio” da parte del governo Netanyahu, e la forte risposta arrivata dalla società civile italiana, culminata nello sciopero generale del 22 settembre.
Si legge: “La straordinaria mobilitazione dello sciopero generale del 22 settembre è la risposta più limpida che la società civile, cittadine e cittadini, potesse dare alla guerra di sterminio che il governo criminale di Netanyahu ha intrapreso contro la popolazione di Gaza, accompagnato dal progetto coloniale in Cisgiordania ripreso con grande dispiegamento di mezzi”.
Una partecipazione ampia in tutta Italia
I Cobas evidenziano l’adesione trasversale e diffusa, che ha coinvolto scuole, università, luoghi di lavoro e città intere.
“La risposta nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle università è stata netta: centinaia di migliaia tra lavoratori e lavoratrici, studenti e docenti si sono riversati nelle strade di tutta Italia per dire ‘Basta al Genocidio’ e supportare la Global Sumud Flotilla, assieme ai portuali di Genova, Livorno, Marghera, Trieste e Ravenna che hanno bloccato i porti per impedire la partenza delle armi verso Israele”.
Boicottaggio in crescita: “Una dimensione di massa”
Il comunicato prosegue sottolineando come la protesta non si sia limitata a una giornata di mobilitazione, ma abbia innescato un vero e proprio movimento di boicottaggio contro Israele, che si sta allargando in molte realtà italiane.
“Il boicottaggio delle armi, dei progetti universitari dual use militare e civile con le industrie israeliane, dei prodotti commerciali e farmaceutici israeliani ha assunto dimensione di massa, cresciuta assieme al sentimento di indignazione per quanto sta accadendo in Palestina”.
“Pronti a rilanciare lo sciopero e bloccare il Paese”
Il sindacato annuncia di non volersi fermare qui. Se la Flottiglia solidale diretta a Gaza — la Global Sumud Flotilla — subirà un’aggressione, i Cobas sono pronti a reagire.
“Come Cobas abbiamo sostenuto lo sciopero del sindacalismo conflittuale e aderito in tutte le città alle manifestazioni, e siamo pronti a rilanciare lo sciopero e il blocco del Paese di fronte all’aggressione militare alla Flotilla da parte del governo criminale di Netanyahu”.
L’Esecutivo COBAS guarda ora alla prossima data di mobilitazione nazionale, quella del 4 ottobre a Roma, dove è prevista una grande manifestazione in solidarietà con Gaza.
“Salutiamo inoltre con soddisfazione la ritrovata unità delle comunità palestinesi in vista della manifestazione per Gaza che si terrà a Roma il 4 ottobre, su cui ci impegneremo compattamente affinché riesca pienamente per mandare un messaggio chiaro e inequivocabile al governo e a tutte le forze politiche e sindacali ancora tentennanti fino a pochi giorni fa”.






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