Avrebbe ritrattato Asia Vitale la ragazza vittima dello stupro di gruppo di due anni fa al Foro Italico di Palermo per il quale sono stati condannati in sette, sei dei quali con sentenza definitiva. Nel corso di una telefonata con l’autore di un podcast avrebbe fatto dietrofront, rivelando che si sarebbe trattato di un rapporto consensuale.
Gli avvocati preparano l’istanza di revisione del processo
E’ uno degli elementi in base ai quali i difensori dei sette ragazzi sono, adesso, intenzionati a chiedere la revisione del processo in base ai nuovi elementi emersi. Elementi che avvalorerebbero la tesi sempre sostenuta dalla difesa dei sette durante tutto il processo ovvero che il rapporto di gruppo fosse stato consensuale.
A smentire la tesi difesa durante il processo fu un video girato da uno dei sette, poi condannato anche per diffusione di materiale pedo pornografico. In quel video la ragazza chiedeva ripetutamente di fermarsi.
Le fasi successive lo stupro
La giovane, secondo la ricostruzione processuale, venne abbandonata in strada e chiese aiuto ai passanti. In seguito chiamò l’allora fidanzato dal quale si fece accompagnare in ospedale per farsi curare.
Decisivo per la condanna dei ragazzi fu il racconto della violenza fatto proprio da lei. La 19enne riferì di essere stata fatta ubriacare dal branco e di aver seguito il gruppo fino al cantiere dove poi sarebbe stata stuprata.
Non solo la telefonata al podcaster
Gli avvocati porteranno anche diversi altri elementi e fra questi gli eventi degli ultimi giorni in Brianza dove la giovane adesso si è trasferita. Anche a quelle latitudini la ragazza sarebbe stata protagonista di fatti di cronaca ma a ruoli invertiti. Asia Vitale avrebbe inseguito il fidanzato con un coltello mentre lui scappava in bicicletta. I carabinieri sono intervenuti perché chiamati dai passanti ma al loro arrivo hanno trovato i due che passeggiavano uno accanto all’altro.
Nello zaino della ragazza c’era, però, il coltello da ben 34 centimetri. Secondo il racconto tutto sarebbe iniziato a casa della giovane. Il fidanzato le avrebbe chiesto di girare un video in cambio di stupefacenti. Ne sarebbe scaturita la violenta lite, fin qui solo verbale. A causa delle urla, però, il proprietario dell’immobile avrebbe chiesto alla giovane di lasciare l’appartamento. Da qui la lite si sarebbe trasferita in strada e sarebbe culminata nell’inseguimento denunciato dai passanti.
L’avvocato Garofalo abbandona la difesa della Vitale
Alla luce dei nuovi eventi l’avvocato Carla Garofalo, difensore della Vitale, ha deciso di rimettere il mandato sostenendo che “Le sue dichiarazioni pubbliche nel corso di varie interviste e i suoi comportamenti post processuali mi inducono a riconsiderare la sua personalità e la narrazione stesa di quanto le è accaduto rispetto a quella fatta a me quando ha richiesto il mio patrocinio professionale e che ha portato al risultato processuale della condanna degli imputati”.






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