“Paolo Taormina ha importunato la mia compagna sui social”. E’ quanto ha detto il giovane Gaetano Maranzano fermato dai carabinieri per l’omicidio di Paolo Taormina ucciso a Palermo davanti al pub gestito dalla famiglia.

Nelle prossime ore Maranzano verrà sentito dal gip per l’interrogatorio di convalida. Ieri ai pm e davanti al suo legale l’indagato ha ammesso di avere esploso un colpo di pistola alla tempia della vittima.

Racconto che dovrà essere confermato dalle analisi sul corpo. Prima la tac e poi l’autopsia eseguita all’ospedale Policlinico.

Giovane ucciso: parente, dopo sparo puntò pistola su sorella

“Dopo aver sparato a Paolo ha puntato la pistola a sua sorella”. È quanto ha raccontato uno zio di Paolo Taormina, il ventunenne ucciso nella notte tra sabato 11 e domenica 12 ottobre. Per il suo omicidio è accusato Gaetano Maranzano, che ieri mattina è stato posto in stato di fermo dai carabinieri ed è in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

“Dai video – prosegue nel suo racconto lo zio – si vede nitidamente il gesto di Gaetano Maranzano, 28 anni, (reo confesso dell’omicidio) che prima spara a Paolo e poi rivolge la pistola verso la sorella. Poi scappa via”. Il gruppetto dello Zen presente in via Spinuzza sarebbe stato di nove o dieci giovani, tutte poi fuggite dopo la rissa e gli spari.