Pino Apprendi

Ex deputato regionale. Garante dei detenuti di Palermo. Vigile del fuoco per sempre.

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Anche lui si era illuso come noi.

L’assassinio di Paolo Taormina ha scosso la città. Forse la modalità del delitto, forse  perché si tratta di un giovane ventenne che stava svolgendo il suo lavoro ed ha interrotto il pestaggio di un altro giovane da parte di un branco che va in giro con la pistola ” perché Palermo è  pericolosa” avrebbe detto l’arretrato.

Questo è  l’ultimo atto di violenza, in ordine di tempo, insieme a tanti altri che si erano conclusi con ricoveri in ospedale tranne la strage di Monreale, dove altri tre giovani erano stati uccisi.

Sui social c’è  il finimondo, non solo dolore e solidarietà ai familiari,  ma ricette friggi e mangia. 

Subito l’esercito in città,  questa la richiesta più  gettonata.

Quelli che non chiedono l’esercito sono classificati buonisti .

Le fiaccolate sono considerate inutili.

Solo pochi hanno provato a capire cosa è  successo ai giovani negli ultimi vent’anni.

Per alcuni la colpa è  delle fiction RAI Gomorra e il Capo dei capi. 

La televisione che ha diffuso cultura è  stata quella di Berlusconi, i trent’anni dell’isola dei Famosi o Uomini e Donne.

Dimentichiamo che questa città  è quella che voleva costruire  la cittadella dei Magistrati fuori città perché le sirene davano fastidio. 

Una città dove mancano infrastrutture, per accogliere i giovani, luoghi per la socialità,  educatori e assistenti sociali.

Tutto aggravato dalla solitudine creata dai social.

Pensavamo che bastasse la bellezza per salvare il mondo!

 

 

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