Il terremoto giudiziario abbattutosi sul leader della Dc, Totò Cuffaro, e sul capogruppo all’Ars dello Scudo crociato, Carmelo Pace, con la richiesta di arresto per entrambi da parte dei pm di Palermo, così come per altri 16 indagati, tra cui il parlamentare nazionale di Noi Moderati, Saverio Romano, accusati a vario titolo di aver veicolato appalti ed assunzioni, ha scosso le fondamenta dello Scudo crociato.

La strategia del partito nel Siracusano e l’obiettivo di Cuffaro

Nel Siracusano, da oltre due anni è iniziata la costruzione del partito e nel giugno scorso, a,  Siracusa, in occasione dell’ingresso nello Scudo crociato di Carlo Auteri, separatosi da FdI, Cuffaro annunciò l’obiettivo: l’elezione del primo deputato Ars sotto le insegne della Dc.

Gli equilibri interni

Compito non semplice, considerato che nel Siracusano la Dc è un partito giovane e negli ultimi mesi diverse personalità politiche si sono avvicinate, tra cui l’ex sindaco di Priolo, Antonello Rizza, vicinissimo ad Auteri, o l’attuale sindaco di Priolo, Pippo Gianni, amico storico di Cuffaro avendo convissuto gli anni d’oro della Dc.

Nelle settimane scorse, è partito il tesseramento della Dc che darà indicazioni sugli equilibri interni sia su scala provinciale sia comunale grazie ai congressi che saranno indetti, al termine dei quali si capirà chi controllerà il partito.

La notizia delle richieste di arresto per Cuffaro e Pace ha destabilizzato l’ambiente ma secondo il parlamentare regionale della Dc, Auteri, sentito da BlogSicilia, l’attività politica prosegue senza sosta.

Senta ma questa inchiesta ha rallentato il tesseramento?

E per quale motivo? Il tesseramento verte sulla fiducia che danno a me come parlamentare regionale della Dc. Poi abbiamo massima fiducia nella magistratura. A breve comunicheremo la data del congresso cittadino, a Siracusa, per l’elezione del nuovo segretario della città della Dc. Il congresso provinciale si farà più avanti.

Non ritiene che si tratti di un colpo all’immagine del partito?

Non ritengo nulla, non è il momento di fare dichiarazioni, ci sono degli appuntamenti che si devono consumare. E’ accaduto un fatto, va esaminato ma non mi piacciono affatto quei giudizi da parte di questi sciacalli che stanno transitando sui social. Bisogna togliersi questo vizio perché è un malcostume e non è possibile fare i processi sui giornali.  E’ accaduto anche a me, sono stato additato come un condannato, anzi ricordo parlamentari che dissero come il caso fosse più grave di quello della Santanché.