Lo stato della lotta alla mafia e alla corruzione alla Regione sarà al centro della seduta di martedì prossimo all’ars nel corso della quale il presidente della commissione Antimafia siciliana, Antonello Cracolici, presenterà la relazione sull’attività svolta dalla commissione.
Alla seduta, convocata per martedì 11 novembre alle ore 15 all’Ars, saranno presenti anche il commissario dello Stato per la Regione Siciliana, i prefetti delle nove province dell’Isola e le associazioni antimafia.
La relazione, approvata all’unanimità dalla Commissione Regionale Antimafia, presenterà il quadro generale sullo stato dell’organizzazione mafiosa e sul fenomeno corruttivo nella Regione emerso dalle audizioni e dalle indagini della commissione.
Bufera sull’ultima inchiesta
Intanto continua la bufera derivata dal’ultima inchiesta su presunti appalti truccati alla regione. in piazza ieri sera è scesa la direzione del Pd siciliano per protestare dopo il “cataclisma” (così lo definiscono gli esponenti dem) che sta scuotendo la Sicilia.
In strada anche la presidente del Pd Sicilia, Cleo Li Calzi, i componenti della segreteria regionale Sergio Lima, Mari Albanese e Alfredo Rizzo, il presidente dell’VIII Circoscrizione, Marcello Longo, l’ex parlamentare Marika Di Marco e diversi militanti e iscritti.
“Abbiamo scelto l’assessorato alla Famiglia – spiega la presidente del Pd Sicilia, Cleo Li Calzi – perché questo è un luogo simbolo: è l’ufficio pubblico che si era trasformato anche luogo di incontri da parte di Cuffaro che da qui distribuiva i bandi agli amici mentre decine di associazioni che avevano il diritto di avere quei fondi non li hanno potuti avere”.
“La scelta di Schifani di sospendere i dirigenti regionali – dice Sergio Lima – citati nell’inchiesta sul sistema Cuffaro è uno dei più penosi atti di vigliaccheria politica mai visti. Certo che andava fatto, ma se sospendi la dirigente e mezzo gabinetto dell’assessorato alla Famiglia e non dici una parola su chi reggeva politicamente l’assessorato stai solo mostrando di essere ancora e sempre sotto scacco. Se sospendi il dirigente che avrebbe incassato una tangente e non dici nulla sul deputato regionale che quei soldi consegna – conclude – stai solo dimostrando, per l’ennesima volta, di non essere il vero presidente della regione”.






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