Una storia che sembra uscita da un romanzo distopico, ma che è accaduta davvero. Mirella, oggi 42 anni, è stata ritrovata dopo 27 anni di isolamento totale nella sua casa di Świętochłowice, nel sud della Polonia.
Per oltre un quarto di secolo, nessuno aveva più avuto notizie di lei. L’ultima volta che i vicini l’avevano vista risaliva al 1997, quando era una quindicenne sorridente e riservata. Poi, il silenzio. Era stata cancellata dalla scuola, data per scomparsa, e tutti — perfino le autorità — avevano finito per dimenticarla. La verità è emersa soltanto lo scorso luglio, dopo un litigio tra i genitori e strani rumori provenienti dall’appartamento di famiglia. I vicini hanno chiamato la polizia, e così Mirella è riapparsa: fragile, debilitata, con gravi ferite alle gambe e un corpo segnato da decenni di segregazione.
La scoperta: “Non usciva di casa da oltre 20 anni”
“Ci ha chiamato la polizia e l’abbiamo trasportata in ospedale, lì la paziente ci ha detto che non usciva di casa da oltre 20 anni”, ha dichiarato Łukasz Pach, direttore del Servizio Regionale di Emergenza di Katowice. Le sue condizioni fisiche erano drammatiche: denutrita, con piaghe profonde, e incapace di camminare. Non aveva contatti con medici, dentisti, parrucchieri, e non possedeva neppure un documento d’identità.
Dopo due mesi di ricovero, il 2 ottobre Mirella è tornata nella stessa casa dove aveva trascorso la vita intera. Vive di nuovo lì, tra le pareti che raccontano il suo passato: libri scolastici, peluche e oggetti d’infanzia sparsi sul letto.
“Dobbiamo aiutarla a tornare alla normalità e a recuperare la vita che ha perso”, racconta Aleksandra Salbert, 35 anni, che ha organizzato una raccolta fondi per lei. “È doloroso vederla rinchiusa di nuovo nello stesso posto”.
La madre: “Ne abbiamo abbastanza, non vogliamo nulla da nessuno”
La madre di Mirella ha accolto gli operatori sociali, ma si mostra diffidente verso chi tenta di aiutare la figlia. “Ne abbiamo abbastanza, non vogliamo nulla da nessuno”, avrebbe detto.
Sul documento d’identità di Mirella, ha ammesso: “Volevo occuparmene io, ma si è bloccata… non so perché”.
La richiesta per ottenere il documento è stata avviata solo ora, dopo che la vicenda è diventata di dominio pubblico.
I vicini, invece, ricordano la ragazza come una quindicenne studiosa e gentile. “Mia figlia le dava ripetizioni, ma poi tutto è sparito. La madre mi disse che era scomparsa, forse rapita. Nessuno avrebbe immaginato che fosse sempre stata lì”, racconta Urszula Knapczyk, 83 anni.
Cancellata dalla scuola e dimenticata da tutti
L’Istituto scolastico conferma la sparizione. Jolanta Daniluk, direttrice dell’I Liceo di Świętochłowice, spiega: “Fu iscritta il 1° settembre 1997 e cancellata il 6 gennaio 1998 su richiesta dei genitori. All’epoca non esistevano i controlli che abbiamo oggi”. Da quel momento, nessuno si preoccupò più della sua sorte. I genitori avrebbero raccontato ai vicini che Mirella era emigrata o che era tornata dai presunti genitori biologici. Tutto falso.
Solo lo scorso luglio, dopo l’intervento della polizia, si è scoperto che Mirella non era mai uscita da casa. Viveva reclusa, priva di assistenza sanitaria e igiene adeguata. Secondo la stampa locale, le sue gambe erano talmente deboli da non reggere nemmeno una corrente d’aria.
“Vive come un fantasma, bisogna salvarla”
Dopo il ritorno a casa, molti si chiedono se Mirella sia davvero libera. “Già diverse volte abbiamo provato a portarla fuori, ma la madre non ce lo permette. Vogliamo accompagnarla a camminare, farla curare, portarla dal dentista. Ma è impossibile”, denuncia ancora Aleksandra Salbert, che ha lanciato una raccolta fondi per garantirle cure e riabilitazione.
La donna sottolinea che “Mirella deve essere salvata da quella casa, non rinchiusa di nuovo”.
Secondo il giornale Fakt, anche il pastore Sebastian Olencki della parrocchia evangelica locale si è detto pronto ad aiutarla: “Siamo lontani dal giudicare, ma possiamo offrirle sostegno. Se vorrà, la nostra chiesa è aperta.”
Le indagini: “Nessuna prova di costrizione, ma la procura indaga”
Le autorità polacche si muovono con cautela. Il Centro di Assistenza Sociale e la polizia stanno seguendo il caso, ma finora non risultano accuse formali contro i genitori.
Il 14 ottobre, gli inquirenti hanno dichiarato che “non esistono elementi per dire che Mirella fosse trattenuta contro la sua volontà” e che “non ci sono motivi per attivare la procedura della Carta Blu”, usata in Polonia nei casi di violenza domestica. Tuttavia, la Procura di Chorzów ha avviato un’indagine per possibili abusi fisici e psicologici.
Una vita sospesa nel tempo
Nel piccolo appartamento di Świętochłowice, il tempo si è fermato. I vicini raccontano di finestre sempre chiuse, balconi bui, tende tirate. “Lì non aprono mai, non si sente nulla. Vivono come eremiti”, dice Aniela Biolik, 83 anni, un’altra residente dello stabile.
Oggi, Mirella inizia a riscoprire il mondo: ha assaggiato per la prima volta un caffè espresso e, come racconta una vicina, “lo adora”.
Luiza, una delle donne del quartiere, confida: “Non possiamo restituirle gli anni perduti, ma possiamo offrirle nuovi ricordi e momenti felici”.
Lo sapevi che…?
- Mirella è rimasta isolata per 27 anni, dal 1997 al 2024, senza mai uscire di casa.
- È stata cancellata dalla scuola su richiesta dei genitori quando aveva 15 anni.
- Per decenni nessuno ha denunciato la sua sparizione, credendo che fosse emigrata.
- Vive oggi con i genitori ottantenni, ancora nella stessa abitazione.
- Le autorità polacche stanno indagando per maltrattamenti e negligenza familiare.






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