Inizia una settimana difficile, forse la più complessa dalla nascita di questa maggioranza. Sono infatti previsti a partire da domani, martedì 11 novembre, gli interrogatori dei 18 politici, manager, funzionari e collaboratori coinvolti nell’inchiesta sui presunti appalti truccati in Sicilia. La Procura di Palermo ha chiesto l’arresto di tutti i 18 accusandoli, a vario titolo, di associazione per delinquere, turbativa d’asta e corruzione. Tra loro l’ex governatore Totò Cuffaro che sabato si è dimesso da segretario nazionale della Dc, il coordinatore e deputato di Noi Moderati Saverio Romano e il capogruppo della Dc all’Assemblea siciliana Carmelo Pace.

Nel calendario degli interrogatori prima toccherà ai personaggi minori, poi ai manager della sanità e ai funzionari delle aziende controllate dalla Regione e infine a politici e loro collaboratori.

Venerdì il giorno della verità?

Gli interrogatori si concluderanno venerdì 14 e dopo il Gip dovrà scegliere se procedere con gli arresti domiciliari nei confronti di tutti, di alcuni o di nessuno. Ma non è detto che la decisione arrivi immediatamente dopo la fine degli stessi interrogatori. Potrebbe passare anche altro tempo per la scelta e tutti potrebbero rimanere “appesi” nell’attesa. Anche la maggioranza alla Regione.

“Palazzo d’Orleans segue con doveroso riserbo istituzionale ma con rigorosa attenzione l’evoluzione della vicenda” trapela dalla sede della presidenza della Regione siciliana. Il governo Schifani ha preso i primi provvedimenti venerdì scorso riunendo in via straordinaria la giunta, sospendendo e revocando gli incarichi agli indagati che ricoprivano ruoli pubblici come l’ex dirigente generale al dipartimento Famiglia Maria Letizia Di Liberi (sospesa a tempo indeterminato), il direttore generale del consorzio di bonifica della Sicilia occidentale Giovanni Tomasino (avvio di provvedimento disciplinare), prendendo atto dell’auto-sospensione dell’ex direttore generale dell’Asp di Siracusa Alessandro Caltagirone e avviando il commissariamento. Via anche il capo della segretario particolare dell’assessore alla Famiglia Vito Raso, storico braccio destro di Cuffaro e anche lui indagato nell’inchiesta.

Il fronte politico

Se l’opposizione continua a insistere sulla richiesta di dimissioni, per la maggioranza questa eventualità al momento è fuori discussione. si parla a gran voce, piuttosto, di fare tabula rasa in giunta e ripartire da zero. Lo chiedono in modo diverso da una parte Fratelli d’Italia dall’altra l’ex governatore Raffaele Lombardo.

Fratelli d’Italia pensa ad una giunta fatta interamente di tecnici per approvare la finanziaria e organizzare questo scorcio di legislatura, probabilmente per dare anche il tempo alla coalizione per prepararsi alle prossime elezioni.

All’azzeramento della giunta pensa anche Raffaele Lombardo che consiglia di azzerare anche i vertici della sanità per ripartire con persone inavvicinabili e che abbiano la competenza per mettere in atto una riforma integrale del sistema.

Sullo sfondo resta una democrazia cristiana che, dopo le dimissioni di Cuffaro, convoca per la settimana successiva la direzione per tentare di salvare un partito messo alla gogna mediatica dalle intercettazioni

I pentastellati virano nelle loro richieste “Azzerare i direttori generali”

Intanto il Movimento 5 stelle, pur duro nelle parole col governo, comincia a virare nelle richieste “Se Schifani vuole davvero dare un segnale forte e concreto, azzeri le nomine di tutti i direttori generali delle Asp e degli ospedali: cosa che, del resto, avrebbe già dovuto fare da tempo, visto che aveva annunciato urbi et orbi la decadenza dei manager se questi avessero fallito l’azzeramento delle liste d’attesa, che, a quanto ci risulta, sono più vive che mai” chiedono il coordinatore siciliano e vicepresidente dell’Ars Nuccio Di Paola e il capogruppo del M5S a Sala d’Ercole Antonio De Luca.

“Evidentemente – dicono – è più facile per lui trovare qualche capro espiatorio su cui scaricare tutte le colpe che rischiare di mandare all’aria i piani dei partiti che sostengono la sua maggioranza, che per mesi si sono prodigati con incredibile impegno per spartirsi le poltrone che contano nella sanità, che anche per questo è ora sull’orlo del baratro”.

Attesa per una giunta di governo

E cresce anche l’attesa per una giunta di governo alla quale parteciperanno, per espressa richiesta di Schifani, tutti i 12 assessori senza eccezioni ne ritardi. Nell’ultima di venerdì convocata d’urgenza, qualcuno non è riuscito ad arrivare per tempo a causa delle sole 3 ore dalla convocazione allo svolgimento, peraltro rapidissimo. Attesa perché Schifani riflette ormai da tutto il fine settimana e dunque quelle “comunicazioni del presidente” potrebbero essere “pesanti”