Arrivano a stretto giro le inevitabili critiche delle opposizioni che provano a cavalcare il momento per attaccare la maggioranza e giudicano insufficienti i provvedimenti assunti dalla giunta per ripristinare legalità e trasparenza.
Il sistema non cambia
“Non può bastare un’operazione di maquillage se il sistema di potere resta identico. Rimuovere dirigenti e assessori che si sono rivelati politicamente poco più che prestanome è l’ennesimo tentativo di Schifani di non assumersi mai fino in fondo le proprie responsabilità. È lui il capo del governo regionale che ha proceduto ad una vergognosa spartizione dei manager della sanità. È sotto i suoi occhi che gli assessorati si sono trasformati in centrali per favoritismi indecenti e i concorsi sono stati decisi a tavolino. Per questo deve andare a casa e liberare la Sicilia dalla cappa di inchieste, scandali e ruberie in cui la sua giunta l’ha fatta precipitare. È la sola possibilità per salvare questa Regione e darle un futuro. Per questo, ancora con più convinzione, saremo in piazza domani alle 15 sotto la presidenza della Regione in piazza Indipendenza, a Palermo per chiedere a gran voce che Schifani e il suo governo vadano a casa subito” attaccano in una nota congiunta Pd, M5S Avs e Controcorrente.
Micari “Si continua a giocare a scaricabarile”
“Pur di mantenere la poltrona, il presidente Schifani continua a giocare a scaricabarile, cacciando dalla giunta i due assessori di Cuffaro, che fino a ieri coccolava quale alleato fedele” dice Fabrizio Micari, componente del direttivo di Iv Sicilia.
“Ci domandiamo con quale coerenza cacci Albano e Messina, ma tenga Sammartino, sotto processo per corruzione, e Amata, indagata anch’essa per corruzione. Come può Galvagno continuare a restare al suo posto? Noi siamo garantisti: il problema dovrebbe essere di merito, non solo il fatto che sono indagati. Basta con lo scaricabarile. È Schifani a dover andare a casa, subito. È questo sistema di potere che deve essere cancellato. I siciliani hanno diritto ad avere un governo serio e competente che garantisca legalità e trasparenza. E la destra dei disastri e delle clientele ha dimostrato tutto il suo fallimento”, conclude.
I 5 stelle poi rincarano la dose
“Esclusione DC, atto dovuto ma non sufficiente, Schifani venga in Aula a riferire e poi si dimetta” aggiunge personalmente il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars, Antonio De Luca dopo la diffusione della nota congiunta delle opposizioni.
“Non so – dice Antonio De Luca – cosa di diverso Schifani si attendesse da un partito guidato da un uomo la cui storia parla in maniera fin troppo eloquente e con il quale il governo non andava nemmeno fatto. Metterlo fuori dalla giunta è pertanto il minimo che il Presidente potesse fare. Ora venga in Aula a riferire e un minuto dopo si dimetta. Eviti ai siciliani il penoso tentativo di rimettere assieme i cocci di una maggioranza in frantumi. La sua corsa è ampiamente terminata, ne prenda atto e liberi la Sicilia”.






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