La scelta di estromettere la Dc dalla giunta di governo per le vicende legate all’inchiesta sugli appalti in Sicilia ha oscurato i lavori della giunta di governo che, a prescindere dalla decisione assunta dal Presidente e che non necessita di un passaggio dall’esecutivo, ha fatto ben altri provvedimenti.

Prorogato lo stato di crisi per le frane nel Nisseno

La giunta regionale, su proposta del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha approvato la proroga di altri sei mesi per lo stato di crisi e di emergenza regionale per le conseguenze determinate dagli eventi franosi che si sono verificati a Caltanissetta il 10 dicembre 2024. La proroga, concessa fino al 9 luglio 2026, consentirà di allungare il periodo di osservazione per eseguire i piani di indagine e le consulenze tecnico-scientifiche a cura dei docenti degli atenei siciliani coinvolti. Gli eventi di dissesto hanno riguardato diversi edifici in via Redentore, vicolo Scilla, corso Umberto I e via San Giovanni Bosco.

Ci sarà più tempo quindi per approfondire le problematiche emerse e individuare le soluzioni tecniche per superare le criticità legate al fenomeno di dissesto per il quale sono stati convocati tre tavoli tecnici con i funzionari dei dipartimenti regionali competenti, i rappresentanti degli enti locali interessati e le università di Enna, Catania e Palermo, individuati da Duilio Alongi, commissario delegato per l’emergenza e dirigente generale del Dipartimento regionale tecnico.

Ciascun ateneo ha proposto specifici piani e consulenze tecnico-scientifiche, secondo le rispettive competenze nei settori geologico, sismico, geotecnico e strutturale, per una spesa complessiva di 400 mila euro per lo svolgimento delle indagini propedeutiche all’individuazione della natura del fenomeno e alla definizione degli interventi necessari alla tutela dell’incolumità pubblica e privata. A questa somma si aggiungono le risorse erogate al Comune di Caltanissetta per le spese di ristoro agli abitanti colpiti dai disagi, per i servizi di assistenza e alloggio alle famiglie nelle strutture alberghiere.

Approvato il nuovo piano energetico regionale

La Sicilia aggiorna la propria strategia per raggiungere gli obiettivi di riduzione dei gas serra e per contrastare i cambiamenti cimatici in atto. La giunta Schifani ha approvato il nuovo Piano energetico ambientale regionale proposto dall’assessore all’Energia Francesco Colianni. Il Pears è lo strumento di programmazione e di indirizzo degli interventi in campo energetico a livello regionale e costituisce il quadro di riferimento per i soggetti pubblici e privati sul territorio dell’Isola, con l’orizzonte temporale fissato al 2030.

“Con questo provvedimento – dice Colianni – ci dotiamo degli strumenti per dare il nostro contributo perché il Paese centri i target internazionali in materia. Un obiettivo strategico per la Regione che si traduce in concreti benefici economici per il territorio sotto forma di nuova occupazione qualificata e minor costo dell’energia. Il governo Schifani intende promuovere uno sviluppo sempre più sostenibile e pulito allo scopo di tutelare l’ambiente e, più in generale, favorire una sempre migliore qualità della vita dei siciliani”.

Gli obiettivi guardando al 2030

La finalità principale del Pears è il conseguimento, entro il 2030, di obiettivi che riguardano l’incremento del contributo delle fonti rinnovabili al mix energetico siciliano e le tecnologie dell’efficienza energetica, tra le quali la mobilità elettrica. «Il nuovo Piano – aggiunge l’assessore – è frutto del lavoro del dipartimento regionale dell’Energia, che ringrazio, e di un iter istruttorio complesso che ha visto il coinvolgimento delle università siciliane e di istituzioni scientifiche come il Cnr e l’Enea. Abbiamo tenuto conto, infine, anche delle raccomandazioni del Consiglio di giustizia amministrativa che aveva annullato la precedente versione del Piano approvato nel 2022».