Alla sede dell’Aran, guidata da Accursio Gallo, è prevista per questa mattina alle 10 la firma del nuovo contratto dei dipendenti regionali. Si tratta del terzo rinnovo in poco più di due anni, un’operazione che vale quasi 42 milioni di euro e riguarda circa 11 mila lavoratori.
Aumenti allineati agli statali
La percentuale di incremento concordata è del 5,78%, la stessa applicata dal governo Meloni al pubblico impiego nazionale. Gli aumenti, a regime, garantiranno 90-100 euro medi mensili per la fascia più bassa, circa 120 euro per quella intermedia e almeno 150 euro per i livelli più alti.
Con questa firma, il governo Schifani recupera gli arretrati degli anni scorsi e riallinea la contrattazione ai parametri nazionali. Tuttavia, il contratto copre il triennio 2022-2024, risultando quindi già scaduto al momento della firma.
Le posizioni dei sindacati
I sindacati accolgono l’accordo con cautela. Gianni Borrelli e Maurizio Camarda (Uil) spiegano che “il rinnovo segue la linea degli statali e per questo ci soddisfa, ma è necessario che nella prossima Finanziaria regionale siano previste risorse per il recupero dell’inflazione nel 2026”.
Anche per i Cobas Codir, quello odierno è “un contratto di transizione”, utile a colmare il divario con Roma ma non sufficiente a compensare la perdita di potere d’acquisto.
Le novità sul lavoro
Fulvio Pantano (Sadirs) evidenzia invece le innovazioni organizzative introdotte: “Oltre agli aumenti, segnaliamo la possibilità di spalmare le 36 ore settimanali su quattro giorni invece che cinque”. Ciò significa che, su base volontaria, i dipendenti potranno lavorare dal lunedì al giovedì, concentrando le ore giornaliere.
Un altro articolo prevede un maggiore ricorso al lavoro da remoto, con il superamento del principio della prevalenza in presenza.
Prossimi passaggi e rinnovo dei dirigenti
Il contratto, una volta firmato, dovrà passare in giunta e alla Corte dei Conti: gli aumenti in busta paga sono quindi attesi non prima dell’inizio del 2026.
Conclusa questa fase, l’Aran avvierà il negoziato per il rinnovo del contratto dei dirigenti intermedi, circa 860 in servizio, con un budget di 8,47 milioni di euro. Anche in questo caso, la base di partenza è l’aumento del 5,78%, che si tradurrebbe in incrementi medi di circa 200 euro mensili. La trattativa dovrebbe chiudersi entro Natale e sarà centrata soprattutto su premi e parte variabile della retribuzione.






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