Sale la tensione politica dopo il secondo stop al progetto del Ponte sullo Stretto imposto dalla corte dei Conti. dopo la prima bocciatura della delibera Cipess che assegnava i fondi arriva un no anche sulla convenzione che regola i rapporti fra il governo e la Società che deve costruirlo.
Due ostacoli importanti posti dalla magistratura lungo l’iter del Ponte che, anche se non bloccano in via definitiva il progetto, certamente lo rallentano parecchio fino a porre le condizioni per impedire che la posa della prima pietra possa avvenire durante l’attuale mandato di governo.
Salvini pronto ad andare avanti
Se il Ministro delle infrastrutture si dice sempre più determinato e intenzionato ad andare avanti, il governo nel suo complesso è un poco più prudente e non vuole forzare il blocca ma aspettare le motivazioni prima di decidere come procedere. L’ipotesi principale è quella di valutare i motivi delle decisioni della Corte dei conti e pensare ad una eventuale nuova delibera che rimuova gli ostacoli posti dai magistrati contabili.
Ma questo rallenterà tanto l’opera e che la posa della prima pietra potrebbe arrivare, comunque, dopo il 2027 e dunque non vederla l’attuale governo.
Il 25 novembre si prepara il giro di boa
La Società stretto di messina, dunque, punta a tagliare i tempi e riunisce il consiglio di Amministrazione il prossimo 25 novembre per valutare le opzioni. Una riunione convocata prima ancora che arrivino le motivazioni della prima decisione che sono attese entro fine mese, probabilmente intorno al 28. Mentre le motivazioni del secondo pronunciamento, che riguarda più da vicino proprio la Stretto di messina, arriveranno sotto Natale
Gli attacchi da sinistra
Ma mentre il governo pensa alle questioni tecniche si trova sotto il fuoco di fila delle opposizioni a partire da Angelo Bonelli deputato dei Verdi che si spinge fino ad una interpretazione estensiva della decisione della Corte dei conti prima ancora di aver letto le motivazioni,
“Il governo Meloni stava impegnando fondi pubblici dentro un quadro ritenuto non legittimo, per un’opera da 14 miliardi di euro senza alcuna certezza tecnica, ambientale o giuridica: risorse sottratte a ferrovie, scuole, sanità e sicurezza del territorio. Sono pronto a denunciare il governo anche alla Procura europea se dovesse insistere” sostiene.
La senatrice siciliana del Movimento 5 stelle Barbara Floridia che è anche presidente della commissione di Vigilanza Rai è altrettanto pesante“Non ci sono solo i cittadini bypassati, i soldi pubblici già sperperati e la lunga sfilza di documenti incompleti e fallaci. Nella minimizzazione del ministro Salvini dinanzi all’ulteriore altolà della Corte dei Conti sul ponte sullo Stretto c’è tutta la protervia del potere, nel voler rimanere attaccata mani e piedi “all’affare Ponte”. L’interesse della collettività, quello vero, è totalmente opzionale nel governo Meloni. Abbiamo una manovra mai così avara di risorse, con tagli praticamente in tutti gli ambiti, ma il governo insiste nel portare avanti questa pantomima che il paese non merita. Assurdo”.
La replica del commissario della Lega in sicilia Nino Germanà
“In merito alla ennesima levata di scudi da parte del collega Bonelli, che si compiace per la mancata apposizione del visto di legittimità, da parte della Corte dei conti, all’atto aggiuntivo tra Ministero delle Infrastrutture e Società Stretto di Messina, va ricordato che la Corte si occupa del controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo”.
“La mancata apposizione del visto alla convenzione, strettamente correlata alla delibera CIPESS, era un atto formale, dovuto e assolutamente atteso. Peraltro va ricordato che non ‘viene meno l’intero impianto giuridico-amministrativo che regola il rapporto tra lo Stato e la concessionaria’, poiché ad oggi è vigente la convenzione tra Stretto di Messina e Ministero delle Infrastrutture”.
“Ma l’onorevole Bonelli va oltre, attribuendo alla Corte dei conti poteri che non le sono propri.
La fattibilità tecnica dell’opera è acclarata, il progetto definitivo è stato redatto e verificato dalle migliori aziende al mondo nell’ambito dei ponti sospesi di grande luce, con impegno di centinaia tra i più accreditati tecnici a livello mondiale. Quando Bonelli parla di incertezza tecnica, mente sapendo di mentire”.
“Così come mente quando, utilizzando la clava di quello che chiamo benaltrismo, affermando che ‘il Ponte sottragga risorse ad altre opere’. Mai, in nessuna epoca storica, un Governo aveva destinato la cifra di 70 miliardi di euro – cinque volte più del progetto Ponte – ad infrastrutture stradali e ferroviarie in Sicilia e in Calabria, in parte già cantierate, in parte di prossimo avvio e comunque con ultimazione prevista entro l’entrata in esercizio dell’infrastruttura”.
“Penso ai cantieri ferroviari di potenziamento della linea tra Palermo, Catania e Messina, attualmente in corso e che hanno visto la consegna del primo tratto ultimato alcuni giorni fa, penso al piano di manutenzione straordinaria, per oltre un miliardo di euro, in corso sull’autostrada Palermo-Catania, penso alla realizzazione della Ragusa-Catania per quasi due miliardi, penso agli interventi sulla statale 106 “Jonica”, anch’essi in corso, o al nuovo tracciato di alta velocità ferroviaria tra Salerno, Reggio Calabria e la Sicilia che, insieme al Ponte, accorcerà la parte meridionale del Paese. Alcune di queste opere, soprattutto quelle ferroviarie, non avrebbero alcun senso di esistere, senza l’attraversamento stabile dello Stretto”.
“Bonelli si scaldi pure ma si metta l’animo in pace e prepari tutti i ricorsi e gli esposti che vuole: non c’è nessuna incertezza tecnica”.
I No ponte in piazza il 29 novembre
Scenderanno in piazza, invece, il 29 novembre puntando ad avere già in mano le motivazioni della prima decisione di stop della Corte dei Conti io No ponte di Capo peloro nel Messinese: “È il secondo Stop della Corte dei conti all’iter di approvazione del progetto del ponte sullo Stretto, un procedimento pieno di forzature e probabili illegittimità. Leggiamo che Salvini se lo aspettava ed è fiducioso; anche noi ce lo aspettavamo e siamo sempre più fiduciosi: bloccheremo il progetto del ponte una volta per tutte e confidiamo che il corteo noponte del 29 novembre sia l’ultimo”.






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