“Al di là dell’amarezza e della rabbia per il tradimento di alcuni dirigenti e funzionari, da questa vicenda emerge la consapevolezza di esser riusciti a mettere in piedi, in cinque anni di intenso lavoro, un sistema che può aver contribuito a fornire a Magistratura e Forze dell’ordine, dotati di sofisticati sistemi di investigazione, elementi utili per debellare le sacche di corruzione”.

A parlare è il sindaco di Catania Enzo Bianco che non solo non si dimette come gli viene chiesto da più parti politicihe e sociali ma, al contrri, rilancia dopo le affermazioni di ieri ritenute insufficienti.

“Fui io stesso a segnalare l’anomalia che le gare d’appalto milionarie dei rifiuti erano andate deserte in una lettera alla Procura della Repubblica di Catania e all’Autorità Anticorruzione nel settembre dello scorso anno – dice Bianco – . E puntai il dito contro alcune specifiche situazioni. Ecco un brano della lettera: “Appare ancora più grave che il Rti Senesi spa – Ecocar srl nella propria istanza di annullamento in autotutela abbia chiesto, fra l’altro, di non aggiudicare la gara anche nel caso in cui qualche impresa avesse presentato un’offerta. E’ evidente, a tal riguardo, l’interesse del suddetto Rti al mantenimento dello status quo, essendo l’attuale affidatario del servizio”. Un’analoga segnalazione avevo già fatto nell’aprile del 2017.
Ho sempre sostenuto che le istituzioni debbano fare squadra per combattere le illegalità, soprattutto quando queste sono all’interno delle istituzioni stesse. Questa vicenda dimostra quanto la collaborazione, nel rispetto dei compiti istituzionali, sia importante. Ringrazio ancora la Procura e la Dia per la precisione e la professionalità con cui hanno agito. E faccio mie le parole del procuratore Zuccaro invitando i tantissimi dipendenti comunali onesti e profondamente feriti da questa vicenda a segnalare le anomalie che riscontrano in ogni settore.
Tra l’altro ricordo che recentemente il Comune di Catania ha varato un sistema che consente di segnalare in maniera anonima le cose che non vanno.
Non è un invito alla delazione, ma a fare del Comune una casa di vetro, trasparente. Come dev’essere, nell’interesse di tutti.

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