“No alle ordinanze ‘coprifuoco’ imposte dal Sindaco e dall’Assessore alle Attività Produttive”. Questo è il grido dei tanti commercianti e titolari di B&B della Vucciria, circa 200 commercianti, che contestano così la decisione da parte dell’amministrazione Comunale, mediante ordinanze sindacali, di colpire indiscriminatamente tutti locali, anche quelle attività che effettuano il loro lavoro da buon padre di famiglia e nel rispetto delle leggi.

“E’ ormai consuetudine da parte della polizia municipale di Palermo, dagli agenti del Caep (nucleo di controllo delle Attività produttive) accompagnati da Carabinieri, Polizia di Stato, quest’ultimi in tenuta antisommossa – dice Tiziana Lo Cacciato portavoce del Cfcd – effettuare dei controlli nei locali ubicati nel centro storico ed in particolar modo alla Vucciria al fine di verificare il rispetto delle regole da parte dei gestori dei medesimi locali relativamente alla somministrazione di alimenti e bevande”.

“Come è noto – prosegue Tiziana Lo Cacciato – le aree comunali presenti alla Vucciria e le zone adiacenti sono quotidianamente oggetto di occupazione temporanee e permanenti durante tutto l’arco della giornata e per l’intero anno. Tutto questo ha fatto sì che negli anni la Vucciria sia diventata centro di aggregazione e soprattutto luogo frequentato da migliaia di persone e specialmente dai turisti con picchi elevati di presenza durante la stagione estiva. E’ del tutto evidente che la qualità della vita dei residenti ha subito una penalizzazione soprattutto nelle ore notturne a causa della c.d. “movida notturna”, ma è altresì evidente che i commercianti ed i gestori dei locali di ristorazione ubicati alla Vucciria hanno parimenti subito negli ultimi anni, da parte dell’amministrazione comunale ordinanze sindacali rivelatisi troppo restrittive e penalizzanti per la conduzione delle proprie attività commerciali”.

“Non siamo contrari all’ordinanza del primo cittadino e dell’Assessore che impone controlli alla nella zona – dicono Tiziana Lo Cacciato e i promotori della protesta – però, è convinzione che lo sviluppo economico delle attività presenti alla Vucciria, il turismo e la qualità della vita dei residenti debbano essere sempre perseguiti e resi sinergici da chi amministra la cosa pubblica e nel caso di specie dall’amministrazione Comunale al fine di coniugare gli interessi degli imprenditori e la vita quotidiana dei residenti. Pertanto, proponiamo al Sindaco e all’Assessore Attività Produttive del Comune di Palermo un ‘patto’ con tanto di codice etico di autoregolamentazione dei locali contro comportamenti antisociali e gli abusi al fine di distinguere i locali ‘buoni’ da quelli ‘cattivi’ al fine di colpire solo chi non rispetta le regole cercando altresì di regolamentare i controlli in maniera più idonea e non assillante, in quanto divenuti ormai quasi quotidiani, al fine di evitare che i titolari degli esercizi commerciali virtuosi non abbiano un danno economico poiché costretti in quel frangente temporale, a causa dei predetti controlli, ad interrompere la conduzione della propria attività con un evidente disagio anche da parte dei clienti”.

“Appellandomi al buon senso dell’Amministrazione Comunale – conclude Tiziana Lo Cacciato – ad adottare, quindi, ordinanze volte a superare situazioni di pregiudizio nei confronti dei commercianti virtuosi della Vucciria che attraverso la propria attività, tenendo conto delle caratteristiche e delle peculiarità difficili che una città come Palermo può offrire, possano continuare a svolgere un esercizio ed un armonico sviluppo economico della città. Altresì, siamo pronti al confronto per trovare soluzioni concrete, in caso contrario – annunciano – ci troveremo nei prossimi giorni a manifestare, pacificamente, davanti a Palazzo delle Aquile”.

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