Gli indipendentisti siciliani sollecitano la società ‘Palermo calcio’ e il patron Maurizio Zamparini a rivolgersi alla magistratura ordinaria nel caso in cui quella sportiva non dovesse accogliere il ricorso depositato col quale si segnalano presunti errori arbitrali e comportamenti antisportivi dei tifosi e dei giocatori del Frosinone, promosso in serie A nella finale dei play off di B, al termine di una gara contestata dai rosanero.

“Nell’eventualità, più che probabile, che le rimostranze del Palermo Calcio venissero respinte dalla giustizia sportiva si sappia – dice il segretario di ‘Siciliani liberi, Ciro Lomonte – che esiste un precedente che riguarda una squadra siciliana: ci riferiamo al Catania, che nel 2003 portò il calcio italiano in sede di giustizia ordinaria, riuscendo a far valere i propri diritti dopo una dura e tenace battaglia legale. Si sappia che non è nostra intenzione proporre di perseguire in sede legale l’arbitro La Penna, che riteniamo semmai vittima di un sistema colluso; ci interessa portare il calcio italiano, di cui “La Penna arbitro” è solo una espressione, in sede di giudizio ordinario soltanto se i competenti organismi sportivi non riconosceranno i gravissimi torti subiti dal Palermo”.

Riteniamo inaccettabili gli insulti razzisti scagliati dai tifosi del Frosinone a danno dei calciatori rosanero – accusano gli indipendentisti – Dileggiare la squadra del capoluogo siciliano, appellando i suoi giocatori come ‘mafiosi’, non costituisce altro che un’espressione di volgare razzismo e immarcescibile pregiudizio che merita non solo di essere stigmatizzata moralmente, ma punita severamente dai preposti organi”.

Siamo pronti come movimento politico ad appoggiare tutte le iniziative che la società Palermo Calcio vorrà intraprendere in sede sportiva e non – concludono gli indipendentisti – ma non accetteremo nessun passo indietro da parte della stessa fino a quando non si esauriranno i gradi di giudizio da interpellare”.