“Caro presidente, benvenuto sulla terra.  Le è piaciuta l’accozzaglia elettorale messa in campo solo per raccattare voti in chiave anti-5stelle? Non ci voleva certo la palla di vetro per capire che con una maggioranza raccogliticcia di questo tipo sarebbe stato impossibile governare. Le sue lamentele, pertanto, ora sono fuori luogo, e suonano solo come scuse preventive. Pertanto ci faccia un piacere: dia rispose ai siciliani o vada veramente a casa”.

E’ l’attacco della capogrouppo M5S all’Ars Valentina Zafarana in risposta alle dichiarazioni del presidente della Regione, che,  dopo l’affossamento del collegato in aula, ha minacciato le dimissioni per mandare un segnale alla sua sfilacciatissima maggioranza.

Più che diretto anche Giancarlo Cancelleri, che in campagna elettorale ha sottolineato fino allo sfinimento  la truffa che si stava perpetrando ai danni dei siciliani  con un’accozzaglia di partiti che una volta al governo non sarebbe riuscita a battere un colpo.

“I risultati sono sotto gli occhi di tutti – dice Cancelleri- dopo sette mesi,  Finanziaria a parte,  e che Finanziaria, Musumeci non ha  cavato un ragno dal buco.  Saremmo tentati da dire peggio di Crocetta, anche se per la verità peggio di Musumeci  c’è solo Musumeci”.

“Al presidente – continua il deputato – chiediamo solo una cosa, governi se ci riesce, altrimenti vada a casa, ma lo faccia veramente senza ricattare nessuno. Ha voluto la bicicletta a tutti i costi? Ora pedali, anche se con le ruote bucate e i cerchioni malmessi, com’era chiarissimo fin prima delle elezioni. I siciliani aspettano risposte, non scuse che non incantano nessuno”.

Il deputato Francesco Cappello, a nome del gruppo M5S, in un duro intervento in aula ha chiesto a Musumeci di andare a riferire in aula sullo stato di salute del governo e della maggioranza.

“Siamo nel pieno di una crisi – he detto – che ci pone davanti ad un bivio. Musumeci ha il dovere di dire all’aula cosa vuole fare”.

“Mi sarei aspettato la presenza del presidente Musumeci oggi in Aula, perché questa è la sede della discussione e non una pagina Facebook se non vogliamo limitare questo parlamento ad una funzione ornamentale” dice, invece, Claudio Fava, deputato del movimento Centopassi e Presidente della Commissione regionale antimafia.

“Da mesi – ricorda Fava – non si vota più una legge, da settimane l’Aula è bloccata su un ddl collegato alla finanziaria che non riesce neppure ad essere discusso. E questo non per colpa della partitocrazia o di altri nemici immaginari ma per una evidente collasso della maggioranza. Mentre il presidente sceglie di comunicare con l’aula attraverso la sua pagina Facebook, nessuna notizia abbiamo sul piano rifiuti, nessun intervento o proposta di riforma sostanziale, nessun intervento sul diritto alla studio”.

“Questo Parlamento – prosegue il parlamentare – non può essere preso in ostaggio dalle liti nella maggioranza. Il Governo porti in Assemblea regionale le sue cosiddette riforme e sia consentito al Parlamento di esprimersi. Altrimenti il presidente Musumeci non minacci dimissioni, le rassegni”.

Ma mentre imperversa la polemica sulla maggioranza e sulla sua tenuta e litigiosità sembra passare ins econdo piano lo scadimento dello scontro politico che scivola, proprio su facebook, nell’insulto e nelle minacce o quantomeno auguri di morte lenta e dolorosa’ come quella augurata proprio al Presidente Musumeci da un commento sulla pagina della capogruppo 5 stelle.

La solidarietà a Musumeci arriva da tutta la maggioranza ma dopo un fragoroso silenzio dell’opposizione arriva la presa di distanza dalla capogruppo zafarana “Le divergenze politiche non devono mai sfociare in offese personali o minacce. Prendo ovviamente le distanze – dice da chiunque provi a trasformare la naturale dialettica politica in violenza e turpiloquio. Per questo provvederò personalmente a segnalare alla polizia il commento che stamani è stato rilanciato da una testata giornalistica. Commento di cui ignoravo l’esistenza e che condanno fermamente”.

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