Era stata colpita da un albero che alcuni forestali stavano tagliando nei boschi delle Madonie. Una donna dopo 40 giorni di ricovero in ospedale è morta.

Diane Christine Palmer, 77 anni, la turista australiana che il primo ottobre scorso era rimasta vittima di un incidente in contrada Fegotti a di Geraci Siculo, nel cuore del Parco delle Madonie. All’inizio le sue condizioni di salute erano migliorate in quanto la donna aveva cominciato a muoversi ed era ritornata lucida.

Nelle ultime settimane, però, a quanto pare, c’era stata un aggravamento delle sue condizioni di salute. La Procura di Termini Imerese aveva aperto un’indagine per lesioni gravissime. Non è escluso che alla luce del decesso, il pubblico ministero Carmela Romano, a cui è stato affidato il caso, proceda per il reato di omicidio colposo.

La donna ed il marito, Steve Rodgers Wilson, entrambi medici, australiani di Melbourne, appassionati di viaggi, erano in vacanza in Sicilia ed avevano scelto di fare un tour della «Sicilia nascosta», una vacanza alternativa delle mete siciliane. Proprio l’ultimo giorno, prima di ritornare in Australia, era prevista una escursione nel Parco delle Madonie.

Mentre percorrevano il sentiero, secondo quanto riferito ai soccorritori, udivano dei rumori, che sembravano venire da lontano ma di colpo la tragedia: la donna veniva travolta dalla caduta di un albero.

Una squadra del Corpo forestale stava, infatti, tagliando dei pini. La donna aveva ricevuto i primi soccorsi dal marito medico e poi da un’ambulanza del 118 della postazione di Gangi, che l’aveva trasportata nella piazzola dell’elisoccorso di Geraci Siculo, poco distante, per poi essere trasferita in elicottero all’ospedale Villa Sofia di Palermo, dove venivano accertate le condizioni gravi.

La donna aveva riportato un trauma alla schiena e alla cervicale e alcune escoriazioni al volto, mentre il marito per fortuna era rimasto illeso. Nei giorni seguenti le sue condizioni di salute erano migliorate, dato che aveva incominciato a muoversi e a riconoscere i suoi interlocutori. Successivamente veniva trasferita all’Ismett, dove è stata ricoverata fino a ieri, quando la situazione è diventata gravissima e, per questo, trasportata al Civico, dove è deceduta.

I forestali, nel verbale stilato sulla vicenda, si sono difesi dicendo di avere segnalato i lavori in corso. Il marito della vittima, invece, afferma il contrario e tale ricostruzione sarebbe avvalorata da altri turisti australiani che stavano effettuando la stessa escursione nei giorni precedenti.

La salma della donna sarà trasferita in Australia non appena l’Ambasciata avrà definito le pratiche burocratiche.