Assolta dall’accusa di guida in stato di ebbrezza perché, prima del test effettuato al pronto soccorso con prelievo ematico, non fu avvertita (dalla polizia municipale) della facoltà di farsi assistere da un legale di fiducia.
A sentenziare l’assoluzione, sulla base anche di una recente pronuncia della IV sezione penale della Cassazione (la numero 29081), è stato il giudice monocratico di Marsala Ernesto Vallone. Imputata era una donna di 33 anni, B.N., che nel luglio 2017, alla guida di un’auto, fu coinvolta in un incidente stradale e dopo essere stata accompagnata all’ospedale di Marsala fu trovata con un tasso di 1,5 grammi di alcool nel sangue. Un grammo in più, per litro di sangue, del limite previsto dalla legge.
A difendere la donna, puntando proprio sulla pronuncia della Cassazione, è stato l’avvocato Vito Cimiotta. Per legge, tutti gli accertamenti “irripetibili”, devono essere svolti alla presenza di un difensore, o l’interessato deve essere avvertito.