Domani udienza di convalida per il fermo di Salvatrice Spataro, 45 anni e per i figli Vittorio e Mario Ferrera di 21 e 20 anni accusati dell’omicidio di Pietro Ferrera, marito e padre ucciso la notte tra venerdì e sabato nell’abitazione in via Falsomiele.

“Bisogna inserire quanto è successo in una cultura medievale dove le parole parità, divorzio, separazione non esistono – dice l’avvocato Maria Antonietta Falco che difende la moglie e i figli – I racconti dei tre erano sconvolgenti. Possono riassumersi in tre parole: terrore, disperazione e violenza. Nel corso degli interrogatori ci guardavamo tutti sconvolti.

Il pm Gianluca De Leo ha dimostrato una grande sensibilità nel corso degli interrogatori. Al momento non posso dire nulla prima dell’udienza di convalida, ma quanto è successo in quella casa in tutti questi anni è stato terribile. E’ incredibile che tra quattro mura possano avvenire fatti di questa violenza”.

Ieri gli agenti della squadra mobile hanno continuato le indagini per cercare di comprendere il movente dopo la confessione di madre e figli. Cosa ha portato i tre a colpire almeno venti volte il corpo dell’uomo pensionato dell’Esercito per problemi di salute mentale che gestiva il bar la Dolce Vita a Ballarò.

“La moglie ha cercato in tutti questi anni di resistere e proteggere i figli. Anche loro vittime dell’uomo – aggiunge l’avvocato – Per questo non ha mai denunciato. Ma la misura era davvero colma nelle ultime settimane tanto che il figlio aveva incontrato una poliziotta al commissariato Brancaccio per presentare denuncia.

Sto lavorando per domani in queste ore. Spero che domani vada tutto bene. Farò il possibile per ottenere la loro scarcerazione. Sono certa che non ci sia il pericolo di fuga per i tre. Non avrebbero la forza. Vittorio deve subire un intervento il prossimo 27 dicembre. Nella colluttazione ha avuto una ferita molto grave alla mano. Ha una grave lesione ai tendini. E’ stato suturato con decine di punti. Speriamo che non perda l’uso della mano. Sarebbe un ulteriore punizione”.