“Riteniamo sia di fondamentale importanza per la sopravvivenza dei comuni la modifica del regime di riscossione della Tari, consentendo in questo modo agli enti locali di poter riscuotere questa tassa attraverso la bolletta elettrica”. Lo affermano in una nota congiunta i sindaci di Agrigento, Lillo Firetto, e di Furci Siculo (Me), Matteo Francilia, che si dicono “favorevoli alla Tari in bolletta”.

“Questo nuovo sistema – sostengono – potrebbe favorire un ottimo livello di riscossione, considerando il fatto che sino ad oggi mediamente solo il 40% dei contribuenti pagano regolarmente la TARI e che anche per questa ragione tantissimi comuni siciliani rischiano il dissesto finanziario. Per questo motivo – concludono Firetto e Francilia – riteniamo sia di fondamentale importanza tale modifica normativa in discussione in queste ore in commissione al Senato e che debba riguardare non solo i comuni in pre dissesto o dissesto, ma tutti i comuni in generale”.

Dello stesso avviso anche il sindaco di Caltagirone: “Non possiamo che essere d’accordo e sostenere l’iniziativa del Governo. Non si possono, infatti, da una parte rivendicare servizi adeguati e dall’altra tollerare sacche di evasione che rappresentano un’autentica ingiustizia sociale perché spesso provenienti da ceti benestanti”. dice Gino Ioppolo che parla di  “misura antievasione, questa, che riguarderebbe i Comuni in dissesto o in situazioni di rischio”. “Il Governo – aggiunge Ioppolo – vada avanti per la propria strada, perché su questa incontrerà il favore dei Comuni virtuosi e della maggioranza degli Italiani che adempie al proprio dovere fiscale. Piuttosto – conclude sindaco di Caltagirone – chiediamo di allargare la platea degli interessati, comprendendovi tutti i Comuni e, in ogni caso, anche quelli che dal dissesto son usciti da meno di due anni”.