Nei giorni scorsi il comune di Misilmeri ha inaugurato un nuovo spazio pubblico “riqualificando” una palazzina ex sede del giudice di pace, divenuta Palazzetto della Cultura.

Nei mesi precedenti a questo appuntamento più volte ho cercato informazioni su questo spazio, che da subito mi è parso molto importante, per quanto riguardava l’accessibilità, tema che mi sta molto a cuore non fosse altro che per la mia condizione.

Chiedo informazioni all’assessore alle attività sociali, sempre solerte a rispondere, che mi assicura, più volte fino anche a qualche giorno fa, che la struttura sarà assolutamente e del tutto accessibile alle persone con disabilità.

Sabato scorso è stato un giorno importante per il mio paese, la ricorrenza della nascita di Rocco Chinnici e per l’occasione l’amministrazione comunale ha organizzato proprio nel nuovo Palazzetto della Cultura un evento per ricordarlo tra l’altro alla presenza dei figli, Caterina e Giovanni, e di Valentino Picone, anch’egli Misilmerese, il quale insieme al socio artistico Ficarra, hanno prodotto un corto su Rocco Chinnici, molto apprezzato, realizzato dagli studenti di una scuola di Misilmeri e che è stato proiettato durante la celebrazione.

Tutto bello, tutto giusto, ciò che ci si aspetta da una comunità, e dalla sua amministrazione, che ha avuto un così illustre cittadino. Se non che questa “festa” non era per tutti ma solo per i cittadini di serie A, infatti, nonostante le rassicurazioni che personalmente avevo ricevuto sull’accessibilità fino a qualche ora prima, il Palazzetto della Cultura non è accessibile alle persone con disabilità.

L’ingresso principale ha ancora i suoi gradini, l’ingresso posteriore era ben bloccato da autovetture posteggiate che nessuno, vigili urbani e carabinieri presenti, si è premurato di rimuovere e magari transennare quell’unico ingresso accessibile (spero). I piani superiori, dove si è svolto il tutto, di fatto erano irraggiungibili perché non è stato previsto un ascensore o un servo scala (da notizie di chi ci è stato, pare che adesso forse lo faranno).

Ma questi amministratori sono andati oltre perché, rendendosi conto di non essere preparati ad accogliere persone con disabilità a ridotta mobilità, hanno pensato di risolvere la “situazione scale” prendendo in affitto uno ‘scoiattolo’ (un seggiolino montascale), ausilio assolutamente non utilizzabile da tutte le persone (io non avrei potuto usarlo) quindi discriminando anche tra persone con disabilità. Altro che cittadini di serie B…

Molte domande vengono spontanee: chi ha redatto il progetto? Chi lo ha approvato e seguito? Come ha ottenuto l’agibilità una struttura non accessibile in barba a tutte le leggi vigenti? Ci attendiamo risposte in tal senso.

Ricordo che a Misilmeri la casa comunale, molti uffici pubblici, l’ASP, molti marciapiedi, etc, non sono accessibili e forse ormai ci siamo rassegnati ad avere questi luoghi accessibili a tutti, anche se non dovrebbe (per legge) essere così ma in questa occasione c’è qualcosa di più: il Palazzetto della Cultura diventa di per sé un simbolo della civiltà di una comunità proprio perché è il luogo dove le idee di civiltà e progresso trovano il loro spazio nel quale crescere, svilupparsi e modificare in meglio lo stile di vita della comunità stessa.

Il fatto che proprio questo luogo appena restituito alla cittadinanza sia inaccessibile per quei cittadini più fragili che più di tutti vanno tutelati è davvero insopportabile!

La foto di GeoFly Survey