Voto di scambio e corruzione elettorale al Comune di Termini Imerese, salgono a 37 gli indagati.
Lo scrive il Giornale di Sicilia di oggi.

Tra gli indagati compaiono adesso nomi assai noti della politica siciliana, ovvero l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro, il capogruppo all’Ars di Diventerà Bellissima, Alessandro Aricò e il sindaco di Termini Imerese, Francesco Giunta.

Vanno ad aggiungersi agli ex coordinatori della Lega in Sicilia, Alessandro Pagano e Angelo Attaguile, ed ai fratelli Salvino e Mario Caputo, che dovranno rispondere anche di attentato ai diritti politici dei cittadini per la presunta sostituzione, che sarebbe avvenuta in occasione delle elezioni regionali del novembre 2017, – ingannando dunque gli elettori – di Mario con il più famoso Salvino.

Adesso, con la maxi-proroga delle indagini preliminari, Procura di Termini e carabinieri continueranno con i loro accertamenti, partiti principalmente dalle regionali e sfociati poi nelle presunte anomalie relative soprattutto alle elezioni comunali di Termini Imerese. L’impianto accusatorio rimane però lo stesso. Ci sarebbe stato un giro di favori in cambio di voti venuto fuori da intercettazioni e riscontri dei carabinieri: da posti di lavoro al trasferimento in altre sedi di impiego, sino al superamento della selezione di accesso a una facoltà universitario a numero chiuso.

Nella lista degli indagati che hanno ricevuto la proroga i fratelli Caputo, Salvatore di 61 e Mario di 45 ann; Benito Vercio, di Caltavuturo, ritenuto un procacciatore di voti, 63 anni (anche lui ottenne l’annullamento e fu rimesso in libertà); Stefano Vinci, di Scillato, 51 anni; l’ex assessore comunale di Termini Maria Loredana Bellavia, 55; Annalisa Rio, di 31; Pagano, 59 anni, e Attaguile, di 71; Teresa Macaluso, di 53; Agostino Rio, di 62; il sindaco Giunta, di 50 anni; Giuseppe Pileri, 46 anni; Giacomo Carlisi, 38; Santina Sodaro, 54 anni; Giovanna Muscarella, 45; Pietro Corso, 42; Sergio Tucciarello, 39 anni; Davide Tucciarello, 37; Maria Antonia Tucciarello Scarcipino, 50 anni; Angelo Scaglione, 63; Salvatore Caltagirone, 55; Antonino Butera e Liborio Pusateri, di 55 anni ciascuno; l’assessore regionale Salvatore Cordaro, 51 anni, così come Vito Patanella; Giuseppe Di Blasi, 44; Alessandro Aricò, 43; Nicola Santovito, 60; Salvatore Cammarata, 44; Salvatore Carollo, Antonello Ambra e Gioacchino Orlando.

I politici indagati dichiarano di non essere a conoscenza del procedimento a loro carico. “Sono sorpreso, non so nulla”, dice l’assessore Cordaro. Così come Alessandro Aricò: “Fino ad oggi (ieri, ndr), non mi risulta che vi siamo inchieste a mio carico” afferma.

Stessa cosa per il sindaco di Termini Imerese, Francesco Giunta, che non nasconde stupore: “L’unica novità per quanto mi riguarda – dice – è la visita di Di Maio sabato prossimo per il caso Blutec”.