Via libera dalla Camera al Decretone (con 291 voti a favore, 141 no e 14 astenuti) con le misure su Quota 100 e Reddito di cittadinanza. Il Decretone dovrà tornare ora al Senato per la terza e ultima lettura.
Tante le novità introdotte dopo circa due mesi di lavoro sul testo.

Innanzitutto, in merito al reddito di cittadinanza, è stata rivalutata la scala di equivalenza che consentirà alle famiglie numerose con disabili di avere fino a 50 euro in più al mese. La pensione di cittadinanza potrà essere concessa anche nel caso in cui il componente del nucleo familiare di età pari o superiore a 67 anni conviva esclusivamente con una o più persone in condizione di disabilità grave o non autosufficienza. Aumenta da 5.000 a 7.500 euro la soglia per l’accesso, sia per la pensione che per il reddito, relativa al patrimonio mobiliare per ogni componente con disabilità grave o non autosufficienza.

Ai fini del calcolo Isee, farà parte del nucleo familiare anche il genitore non convivente o non sposato a meno a che non risulti coniugato con un’altra persona o venga accertata dai servizi sociale la estraneità di rapporti affettivi ed economici con i figli.

Coloro ai quali spetta il reddito di cittadinanza saranno poi obbligati ad accettare la proposta di lavoro solo se la retribuzione sarà di 858 euro al mese.

I cosiddetti ‘working poor’, ovvero i poveri nonostante il salario, verranno considerati disoccupati e potranno quindi aderire al Patto per il lavoro e ricevere le offerte dai centri per l’impiego così come anche i lavoratori dipendenti e autonomi con un reddito inferiore alle detrazioni per lavoro dipendente.

Molto importante l’arrivo di una norma detta “anti-clan Spada” che sospende l’erogazione del reddito a coloro ai quali “è applicata una misura cautelare personale” nonchè “al condannato con sentenza non definitiva”.
Non potrà beneficiare del reddito anche il “richiedente dichiarato latitante” o “che si e’ sottratto volontariamente all’esecuzione della pena”.
Inoltre, la Pensione di cittadinanza potrà essere erogata con modalità diverse dalla card e quindi “mediante gli strumenti ordinariamente in uso per il pagamento delle pensioni”.

Il Decretone ha recepito anche l’intesa tra Governo e Regioni sui ‘navigator’ che prevede un piano di assunzioni triennali. Nel 2020 ci saranno 3mila assunzioni per i centri per l’impiego e ulteriori 4.600 nel 2021.
Inoltre, le domande per reddito e pensione di cittadinanza potranno essere presentate anche presso i patronati.

Previsto anche il riscatto della laurea ai fini pensionistici anche per chi ha superato i 45 anni di età ma possono fruire della prevista detrazione del 50% solo coloro che sono “privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995”.

Con l’approvazione di Quota 100, andranno in pensione moltissimi lavoratori degli uffici giudiziari, per cui con il Decretone si autorizzano assunzioni in deroga al blocco che era stato stabilito dalla legge di bilancio. Le assunzioni riguarderanno il ministero della Giustizia, che già da metà luglio potrà assumere 1.300 persone, con incarichi di tipo non dirigenziale e a tempo indeterminato e il ministero dei Beni culturali, costretto da tempo a fare i conti con gravi carenze di organico. Già dal 15 luglio dunque, potranno essere assunte sino a un massimo di 551 persone, scorrendo le graduatorie o indicendo nuovi concorsi con modalità semplificate.

Novità anche all’Inps dove arriva la figura del vicepresidente. Verrà nominato con decreto del presidente del Consiglio su proposta del ministro del Lavoro. Il vicepresidente sarà componente del cda e sostituirà il presidente nel caso di assenza o impedimento, svolgendo tutte le funzioni a esso delegate. Restano 5 i membri del Cda.

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