Sono iniziati lunedì scorso i corsi qualificanti tenuti dall’Opera di Assistenza diocesana di Catania che nascono da un progetto della Onlus Mediterraneo Sicilia Europa che ha reperito i finanziamenti necessari attraverso un bando dell’Unione buddhista italiana.

Cattolici, laici e buddisti insieme? Per fare cosa?

Si tratta di corsi di formazione confezionati per risponderei alle esigenze di minori non accompagnati e neo diciottenni che vivono in città. Divisi in classi da 15, i ragazzi li frequentano seguendo lezioni di Alfabetizzazione informatica e Lingua e cultura italiana: questi ultimi necessari per conseguire il diploma di terza media. Per molti dei partecipanti proprio questo passaggio rappresenta uno scoglio di grande rilevanza nel loro percorso scolastico. Senza di esso è infatti impossibile accedere a qualsiasi ulteriore corso di formazione professionale per l’inserimento nel mondo del lavoro.

Per costruire questi corsi si sono messi al lavoro la coordinatrice didattica Cristina Pidatella, la tutor Maria Gabriela Guzzetta, Antonino Parrinello per l’Informatica e Laura Forzese per la video scrittura. Terranno impegnati i ragazzi con moduli distribuiti in 5 mesi per un totale di 200 ore.

L’iniziativa portata avanti nei locali dell’Oda di via Galermo messi a disposizione dall’avvocato Adolfo Landi fa parte del progetto L’inclusione passa dal banchi di scuola portata avanti dalla Onlus Mediterraneo Sicilia Europa che ha reperito i fondi necessari grazie a un Bando vinto attraverso l’8×1000 dell’Unione Buddhista Italiana.

Buddisti a Catania? Non esattamente. L’UBI in Sicilia ha la sua sede siciliana a Palermo www.centromunigyana.it  ma quando i suoi responsabili sono venuti a conoscenza del progetto di MSE non si sono fatti problemi ad assegnare i fondi necessari per portarlo avanti.

Quando c’è da rispondere un bisogno reale (e i bisogni qui da noi sono parecchi) fortunatamente cadono muri, barriere e ideologie. L’abbandono scolastico in Sicilia è in crescita. Vale la pena di ricordare che sull’isola 1 ragazzino su 3 non raggiunge le competenze minime in materie quali matematica e lettura. 1 su 2 non legge nemmeno un libro all’anno. 1 su 5 non dispone di spazi adeguati per fare i compiti a casa, non può permettersi di praticare sport, né di frequentare corsi extra-scolastici.

Aldo Premoli è responsabile comunicazione Mse

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