Alcuni imprenditori hanno confermato di aver versato delle somme a titolo di estorsione. Sono ben 4 gli episodi documentati.
Una indagine lunga e complessa, quella della Dda di Palermo, che ha portato oggi in carcere 10 persone nell’ambito di una operazione antimafia che ha smantellato il clan del mandamento di San Lorenzo e Tommaso Natale.

Rodolfo Ruperti, capo della squadra mobile di Palermo, spiega come si è arrivati agli arresti odierni.

“Sono indagini che si sono avvalse della collaborazione di Silvio Guerrera – dice – arrestato nel 2014 e che alla fine del 2015 ha iniziato una collaborazione giudiziaria”.

Guerrera per un periodo di tempo è stato il reggente della famiglia mafiosa di Tommaso Natale.
“Le sue dichiarazioni – spiega ancora Ruperti – confrontate con numerose attività tecniche fatte dalla squadra mobile e con una parziale a volte completa collaborazione con alcune vittime di reati estorsivi, ci ha permesso oggi di realizzare questo risultato”.

Ma c’è di più. Come conferma Ruperti “tra gli arrestati di spicco di questa operazione c’è un imprenditore, Baldassarre Migliore, un po’ trasversale che grazie all’appoggio delle famiglie mafiose riusciva ad ottenere alcuni lavori in territori dove l’organizzazione Cosa Nostra incideva e sono state documentare alcune estorsioni”.

Estorsioni ma anche droga. Lo racconta ancora Ruperti spiegando che “è stata documentata la gestione della piazza di spaccio dello Zen da parte di Fabio Chianchiano che era diventato quasi il monopolista proprio grazie all’appoggio delle famiglie mafiose che controllavano quella parte di territorio palermitano”.

E’ Baldassare Migliore, 52 anni, l’esponente mafioso di spicco nell’inchiesta che ha portato ai dieci arresti nell’operazione antimafia oggi a Palermo. Più volte arrestato e assolto. Il suo nome è stato fatto la prima volta nel corso dell’indagine Perseo dei carabinieri, nel 2008. Nel corso del processo le intercettazioni furono dichiarate inutilizzabili e così fu assolto. Assoluzione che arrivò anche nel 2016 dopo che fu accusato di estorsione per i lavori al centro commerciale La Torre a Borgo Nuovo.

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