Riparte, dopo cinque anni di fermo, il raddoppio ferroviario della tratta Cefalù Ogliastrillo-Castelbuono, nel Palermitano. Un’infrastruttura viaria di fondamentale importanza che darà vita a un collegamento veloce fra Cefalù, meta turistica di primo piano dell’Isola e l’aeroporto di Palermo. La nuova linea va infatti a connettersi a Termini Imerese e al Nodo passante Notarbartolo-Punta Raisi, già riattivato dal Governo regionale. Per i sindacati FilcaCisl, FilleaCgil e FenealUil Sicilia si tratta di un segnale positivo ma ancora si registrano troppi ritardi.

“È certamente una bella notizia la riapertura, dopo anni, del cantiere della tratta Cefalù Ogliastrillo-Castelbuono – dichiarano i sindacati in una nota congiunta – ma è inaccettabile che, in un settore trainante per l’economia regionale, come quello delle opere pubbliche, si registrino ancori ritardi biblici tra la progettazione e l’inizio dei lavori”.

I lavori sono rimasti bloccati per cinque anni e saranno completati nell’ottobre 2023. “Serve immediatamente – si legge nella nota- un cambio di rotta da parte della politica perché è intollerabile che in Sicilia esistono centotredici opere incompiute. Riteniamo pertanto che sia urgente la convocazione di un tavolo di confronto con l’assessore all’Infrastrutture e il governo siciliano, che preveda la partecipazione di tutti i rappresentanti sindacali e delle associazioni datoriali di categoria affinché si possa individuare al più presto una tabella di marcia per far ripartire i lavori e rilanciare immediatamente il settore, ad oggi inficiato dai ritardi dannosi della politica”.

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