Il centro Pio La Torre cerca di mettere una pezza nella falla del sistema “antimafia” che si è creata a Palermo. In occasione delle celebrazioni dell’anniversario della Strage di Capaci sono tanti i malumori sorti per la presenza di Matteo Salvini al consueto appuntamento annuale in aula bunker. Così i partigiani dell’Anpi e i militanti dell’Arci hanno deciso di disertarlo e organizzare una celebrazione alternativa, la stessa decisione l’ha presa il presidente della Commissione antimafia Claudio Fava. Anche lui sarà a Capaci.

“Siamo contrari alla presenza di Salvini a Palermo – dicono Anpi e Arci -. Riteniamo inscindibile dall’impegno antimafia anche l’impegno antifascista, antirazzista e per i diritti umani. Per questo non parteciperemo alle celebrazioni all’aula bunker. Sosteniamo i tanti giovani e gli studenti palermitani che si stanno impegnando in questi giorni, e anche giorno 23, in iniziative contro la censura e l’autoritarismo incarnato da questo governo, contro la mafia, l’oppressione e la repressione e per la libera espressione”.

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“Il mio problema non è che invitino Salvini. Il mio problema è che chiedano a lui di dire e a noi di ascoltare – ha aggiunto Fava nel suo lungo post su Facebook -. Fossi io la Fondazione Falcone – specifica – avrei invitato i signori ministri nell’aula bunker di Palermo per ascoltare il procuratore generale di Palermo, il direttore del centro Impastato, il presidente della fondazione La Torre, il procuratore di Agrigento (quello che Salvini vuole denunziare), il sindaco di Palermo, il portavoce della cooperativa Placido Rizzotto che si occupa da 20 anni dei beni confiscati ai corleonesi, un paio di giornalisti che di mafia ne scrivono ogni giorno da un quarto di secolo, il presidente di Libera, quello di Addio Pizzo e magari anche il sottoscritto, per spiegare alle autorità romane quello che abbiamo imparato sulle antimafie di latta, sugli amici innominabili del cavaliere Montante a Roma e altrove, sul codazzo di senatori, nani, false vittime e ballerine che agitano la scena siciliana da molto tempo. Ma così non sarà. Verrà Salvini, e parlerà. Gli altri, muti. Pazienza”. “Preferisco – afferma Fava – andare a Capaci, nel luogo in cui tutto accadde, preferisco stare assieme a chi non ama le messe cantate sui morti”.

E mette ancora benzina sul fuoco. “Hanno trasformato il ricordo del giudice Falcone nel festino di Santa Rosalia”. Fava usa i social per rendere noto il proprio sdegno per la “passerella” che ogni anno viene organizzata in occasione dell’anniversario della strage di Capaci.  “Al posto dei vescovi e dei turibolanti che spargono incenso – scrive Fava -, domani ci saranno i ministri romani, gli unici che avranno titolo per parlare (con la loro brava diretta televisiva) e per spiegarci come si combatte cosa nostra. Cioè verranno loro, da Roma, per spiegarlo a noi siciliani, a chi da mezzo secolo si scortica l’anima e si piaga le ginocchia nel tentativo di liberarsi dalle mafie”.

Su Facebook il presidente della Commissione antimafia all’Ars annuncia che non si presenterà in aula bunker ma sarà a Capaci. “Preferisco – dice – andare a Capaci, nel luogo in cui tutto accadde, preferisco stare assieme a chi non ama le messe cantate sui morti”.  Fava e i militanti di Sinistra Comune quindi si uniranno il 23 mattina alla manifestazione alla casina No mafia di Capaci  dell’Anpi e dell’Arci.

Cerca di stemperare la tensione, come detto, il presidente del Centro Pio la Torre Vito Lo Monaco il quale ritiene che “gli eventi promossi per ricordare le vittime dei clan non possono subire alcuna strumentalizzazione politica o elettorale o di confronto tra presunte antimafie “diverse”, più dura o più morbida”.   “Il Centro Pio La Torre – dichiara Lo Monaco – parteciperà alle manifestazioni per la strage di Capaci per riaffermare che l’antimafia è quella di tutti coloro che la praticano concretamente senza sbandierarla per qualche effimero vantaggio, ma per difendere la democrazia e la Costituzione”.

Anche la Cisl cerca, senza successo, una mediazione “Il 23 maggio è da sempre una giornata ‘sacra’ per tutti i palermitani che credono nel valore della legalità come unica strada per un futuro diverso, per la nostra terra, per le future generazioni. Ci credono i tanti giovani che domani parteciperanno anche insieme a noi ai diversi momenti del ricordo delle vittime della strage di Capaci e di tutte le vittime di mafia. Così ribadiamo che non è di certo questa l’occasione per porre l’accento su divisioni che sono di natura politica e che stanno appesantendo il clima di un momento che appartiene a i tutti i siciliani onesti” dice Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani.

“Le istituzioni si rispettano, chiunque sia a rappresentarle, per esprimere il dissenso esistono altri momenti. Noi saremo in aula bunker all’Ucciardone di Palermo e nel pomeriggio al corteo che parte da Via D’Amelio, con i nostri giovani, studenti, lavoratori, pensionati, famiglie intere perché a spingerci sarà solo il ricordo e l’esempio di chi ha sacrificato tutto nella lotta alla mafia”.

La mattina il sindacato sarà presente in aula bunker all’Ucciardone, mentre il pomeriggio alle ore 15 in via D’Amelio per il corteo saranno presenti tutti i componenti del Coordinamento Giovani della Cisl Palermo Trapani con il loro striscione identificativo e i rappresentanti delle Federazioni della Cisl. Indosseranno tutti le pettorine commemorative dedicate ai giudici Falcone e Borsellino e a tutte le vittime della mafia ‘Per non dimenticare’. In corteo raggiungeranno l’albero Falcone per il minuto di silenzio delle 17,58, ora della strage in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonino Montinaro.

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