“Tutto è bene quel che finisce bene”. E’ il commento del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti in merito alla vicenda della professoressa sospesa al Vittorio Emanuele III.

Nelle intenzioni del governo la vicenda è chiusa, ma domani la professoressa Rosa Maria dell’Aria non potrà ancora tornare a scuola.

Per questo domani a Palermo e in molte altre piazze d’Italia sono in programma manifestazioni per tutelare il diritto all’insegnamento. Due gli hashtag della giornata: #liberidinsegnare e #liberidimparare.

“Il fatto che i ministri dell’Interno e dell’Istruzione abbiano voluto incontrare l’insegnante Dell’Aria, quasi a voler prendere le distanze dall’operato dell’Ufficio Scolastico – affermano i segretari generali di Flc-Cgil, Cisl-Fsur, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams -, non basta a considerare chiuso il caso: quel provvedimento va annullato, perché manifestamente infondato e questa vicenda segnala comunque l’esigenza di interventi normativi o contrattuali di garanzia per evitare ogni rischio di invadenza della politica nella sfera dell’autonomia professionale e dell’autonomia scolastica che potrebbe aumentare qualora il governo del sistema fosse affidato alle singole regioni”.

“A far prevalere atteggiamenti di prudenza e di dialogo da parte dei ministri Salvini e Bussetti – proseguono – ha sicuramente contribuito proprio l’immediata e forte reazione del mondo della scuola, la cui voce si è levata in tutta Italia, ottenendo importanti attestati di condivisione e solidarietà anche in ambito internazionale, e che domani a Palermo ancora una volta si farà sentire in modo chiaro e determinato”.

L’iniziativa di Palermo, indetta dalle segreterie nazionali che vi prenderanno direttamente parte, prevede un’assemblea aperta che si svolgerà a partire dalle 17 proprio nell’istituto in cui è titolare l’insegnante sospesa dal servizio, il Tecnico Industriale “Vittorio Emanuele III”; seguirà alle 19:30 una fiaccolata per le vie cittadine. Nello stesso giorno, tantissime altre iniziative analoghe si svolgeranno in tutte le principali città d’Italia.

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