Fidimed, intermediario finanziario sottoposto alla vigilanza della Banca d’Italia, chiude i conti in crescita e punta a consolidare la propria dimensione nazionale. Il bilancio del 2018 presenta un utile di esercizio pari a 83.840 euro con un “Tier 1” – cioè il patrimonio di vigilanza monitorato dalla Banca d’Italia – pari all’11,97%, ben al di sopra del minimo previsto dalla legge che è pari al 6%. In forte aumento i volumi di direct lending con oltre 200 finanziamenti di microcredito erogati dal 2018 ad oggi.

Una crescita che permette a Fidimed di fornire nuove garanzie e anche nuovi servizi agli oltre 2.500 soci costituiti da imprese appartenenti a tutti i settori: dal commercio (36,1%) all’industria (29%) dai servizi (21,3%) ad artigianato (9,3%) e agricoltura (3,4%) oltre ai numerosi professionisti. Inoltre, è in atto una politica di espansione che porterà a potenziare la presenza del confidi oltre che nelle province siciliane anche in aree del centro e del nord Italia.

“L’esercizio 2018 – spiega Fabio Montesano, amministratore delegato di Fidimed – segna una svolta nella vita della nostra società: il Confidi svolge a pieno una funzione di sostegno all’economia e, in particolare, alle piccole e medie imprese del territorio e l’introduzione di nuovi prodotti ha affermato il suo ruolo di intermediario finanziario, potendo così soddisfare le varie esigenze delle aziende. Con l’apertura recente di nuove sedi a Trapani, Milano e Novara, confermiamo la nostra dimensione nazionale e la forte spinta alla crescita commerciale. Inoltre, le nuove disposizioni del Fondo centrale di garanzia ci consentono di guardare al futuro con positività”.

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