Salvo Riina terzogenito del boss corleonese è libero. Il tribunale di Pescara ha reso nota la sentenza di revoca delle misure di sicurezza a cui il giovane era sottoposto.

“Focalizza un obiettivo. Combatti per esso. Affronta le tue paure. Non smettere di credere in te». Queste le parole di Giuseppe Salvatore Riina pubblicate venerdì scorso sulla sua pagina facebook, nel giorno in cui il Tribunale di sorveglianza di Pescara ha reso nota la sentenza di revoca delle misure di sicurezza a cui era sottoposto.

Il 41enne terzogenito di Totò Riina «è ora completamente libero», spiega il suo legale, l’avvocato Fabiana Gubitosi. Salvo Riina era stato trasferito da Padova alla Casa Lavoro di Vasto ed è lì che ha conosciuto don Silvio Santovito, parroco di Casalbordino, e la realtà della fattoria Vita Felice, “dove ha intrapreso un nuovo percorso di vita. Si è adoperato molto per la comunità – sottolinea l’avvocato Gubitosi – impegnandosi quotidianamente e ricevendo appoggio da don Silvio che ha espresso un giudizio positivo sul suo operato”.

Negli ultimi mesi, proprio sulla sua pagina facebook, Riina ha dato risalto alle iniziative della fattoria sociale e alle raccolte fondi per sostenerne le attività. “Ogni mattino vi è data la possibilità di scegliere come agire, fare, essere. Sii il meglio di ciò che sei”, si legge in un altro dei suoi messaggi.

La decisione del giudice Marta D’Eramo, di concedere la completa libertà a Riina “è stata una scelta inusuale” commenta l’avvocato Gubitosi, poiché solitamente si passa prima da un regime controllato per poi arrivare alla completa libertà. “Il suo comportamento si è rivelato ottimo e il suo percorso è stato importante per la concessione della libertà. Il giudice ha fatto una scelta di coraggio e lo ringraziamo. Poche volte il magistrato tutela fino in fondo i diritti della persona”. Ora Salvo Riina ha diversi progetti.

“Sta lavorando al suo secondo libro dopo che il primo – in cui racconta la storia della sua famiglia – è stato tradotto in 17 lingue. Questo potrebbe portarlo ad allontanarsi dall’Italia visti i suoi numerosi collegamenti con l’estero”.

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