Nell’isola di Lampedusa e Linosa, al centro del fenomeno migratorio, stravince la Lega. Il partito di Matteo Salvini ottiene il 45,85%, più del doppio del Pd che tra i candidati a Strasburgo lancia Pietro Bartolo, il medico dei migranti. Il M5s si ferma a quota 16,83%, Fi all’8,23%. Gli altri sono sotto la soglia di sbarramento.

I due comuni che la sinistra ha scelto come simbolo, dell’antisalvini, Riace e Lampedusa, vedono la Lega primo partito”. Lo ha detto Matteo Salvini in conferenza stampa nella sede della Lega, a Milano. “Quella sui migranti – ha aggiunto- sarà la prima battaglia in Europa”.

“Quella di Salvini a Lampedusa è una vittoria di Pirro: il 73,3% degli elettori non ha votato. Salvini ha preso solo 600 voti su 5.274 elettori, di cui solo 1.404 si sono recati alle urne appena il 26,62%”. Lo dice il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, commentando il voto delle europee nell’isola. Oltre all’astensionismo, il sindaco punta il dito verso il Pd contestando i vertici locali dei dem. “Il segretario locale ha boicottato Pietro Bartolo, basta leggere i suoi post”, afferma Martello.

“Quasi il 74% di astensione vuol dire che evidentemente i lampedusani si sentono abbandonati dalle istituzioni e dal governo”, spiega Martello. “Quanto alle preferenze di lista – aggiunge il sindaco di Lampedusa – credo che il voto per la Lega possa essere interpretato in molti modi, ma è certamente un risultato che non deve essere sottovalutato. Così come bisogna riflettere sui numeri raccolti dal Pd sull’isola, numeri che – considerando che in lista c’era il ‘nostro’ Pietro Bartolo, al quale faccio i migliori auguri di buon lavoro – potevano e dovevano essere migliori: credo che in questo senso il segretario del Circolo locale del Partito democratico abbia dimostrato la sua inadeguatezza”.

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