Martedì approda all’Ars, in Commissione Attività produttive, la discussione sull’istituzione delle Zone Franche Montane. La decisione arriva in seguito alla protesta del comitato promotore che ha piazzato una tenda a Castellana Sicula (PA). Inizialmente la vertenza doveva essere affrontata proprio sotto i tendone, ora la decisione di portare in Parlamento la questione. La conferma è arrivata dal presidente della Commissione Attività produttive Orazio Ragusa che assicura anche la presenza dell’assessore all’Economia, Gaetano Armao.

Ragusa si era impegnato a convocare la Commissione a Castellana Sicula per mercoledì 18 settembre; nel corso di una diretta Facebook è stato raggiunto al telefono dal deputato Vincenzo Figuccia (Udc), intervenuto dal presidio del “Sit-in permanente per la fiscalità di sviluppo”. “Poco dopo – spiega il presidente Ragusa – sono stato contattato dai sindaci delle Madonie che mi hanno fatto pervenire una richiesta di audizione. Così, ho aperto un confronto con le istituzioni dopo un percorso portato avanti con il comitato. Per motivi etici, deontologici e di rapporti istituzionali la terza Commissione non può fare altro che relazionarsi con gli amministratori che sono stati eletti dal popolo. Fermo restando – aggiunge – che c’è un impegno morale che va oltre”.

Intanto, da oltre 1612 giorni, le aree di montagna della Sicilia attendono che l’Ars legiferi a favore della fiscalità di sviluppo, istituendo le Zfm. “Sono emerse delle difficoltà – ammette Ragusa – perché, nello stesso tempo, erano in procinto di essere condivise e approvate le Zone Economiche Speciali,  e c’è anche il discorso dei Siti d’Interesse Nazionale. Ci sono state difficoltà di inserimento delle Zfm anche perché il bilancio regionale oggi non è in grado di soddisfare le esigenze”.

“Si dovrebbe fare – continua – un ragionamento misto (regionale, nazionale ed europeo) ed è un percorso in itinere che, però, ha bisogno di tempo. Non vogliamo prendere in giro nessuno – ribadisce – e, quindi, non ha senso fare una norma senza copertura finanziaria”.

Il comitato regionale promotore, composto da associazioni locali, Consorzi Centri Commerciali Naturali, organizzazioni datoriali e sindacati regionali, ha apprezzato per l’iniziativa di Ragusa che “finalmente ha posto in discussione il ddl sulle Zfm. Si ha la conferma, però – aggiungono – che l’argomento continua a essere di difficile comprensione per i tanti che non hanno seguito gli incontri di questo comitato che si sta battendo per una Legge di contesto e di stimolo che, in quanto tale al momento – sottolineano – non ha alcuna necessità di copertura finanziaria”.

«Siamo consapevoli delle difficoltà che molti deputati potranno incontrare nell’esame di questo ddl, perché si tratta di un alto profilo politico con il quale si intende trovare una soluzione, preliminarmente, all’ingiustificata mancata applicazione delle norme dello Statuto siciliano”, concludono.

Dopo l’incontro di martedì al Palazzo Reale, è previsto un altro incontro sul tema dell’istituzione delle Zone Franche Montane ma ancora non si conosce la sede. «Ragusa e i membri della Commissione – chiosano dal comitato – avrebbero dovuto ammettere alla seduta,  convocata su pressione del presidente dell’Unione dei Comuni “Madonie”, Pietro Macaluso, anche una delegazione del comitato regionale, siamo dispiaciuti».

Intanto questa sera a Castellana Sicula è in programma un incontro sulle misure previste dalla Legge obiettivo quali l’esonero del versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente ed esenzione ai fini delle imposte dirette, del reddito prodotto all’interno della zona franca; ai fini Irap, del valore della produzione netta derivante dallo svolgimento dell’attività esercitata dall’impresa nella Zfm; dell’Imu, per gli immobili siti nella Zfm, posseduti e utilizzati per l’esercizio dell’attività economica. E ancora le agevolazioni sulle aliquota Iva, diversificate in relazione alla loro classificazione in micro, media e grandi imprese.

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