“Il passaggio generazionale e la tutela del Patrimonio familiare” è il tema di un incontro pubblico che Ance giovani organizza giovedì 19 settembre a Palermo insieme a banca Mediolanum. Si tratta di un momento di approfondimento su un argomento che diventa sempre più di attualità in un paese nel quale il sistema della tassazione sulle imprese e sul lavoro è in continua evoluzione.

Le aziende e le imprese in generale, grandi, medie e piccole, che rappresentano il tessuto produttivo italiano, possono contare su un contributo importante che viene proprio dalle aziende familiari tramandante di padre in figlio. La gestione del passaggio generazionale sul fronte organizzativo, bancario, fiscale e fondamentale per la prosecuzione dell’attività in modo sano e senza scossoni ma lo è anche in vista dell’innovazione che le nuove generazioni portano in azienda.

 

Gestire tutto questo non sempre è facile su molti fronti. Ecco perchè la singolare iniziativa di cui abbiamo parlato con Pietro Settimo Semilia di Ance Giovani.

Storie di grandi imprese e di grandi conflitti nel passaggio generazionale. Si tratta di un tema di interesse per la salvaguardia del capitale familiare o c’è di più?

Il passaggio generazionale ha effetti che si verificano prima, durante e dopo il processo di trasferimento. Vengono intaccati tutti gli aspetti che riguardano l’impresa e la famiglia, il capitale economico famigliare è solo uno di questi. L’aspetto più importante da salvaguardare è, a mio modo di vedere, la famiglia stessa, perché quasi sempre l’impresa viene identificata nella famiglia. La non programmazione del passaggio generazionale, specialmente in imprese di grandi dimensioni, porta quasi sempre a liti legali tra gli eredi che vogliono fare valere i propri diritti. Queste liti oltre a pregiudicare il capitale familiare, pregiudicano gli stessi rapporti familiari, che si sgretolano a seguito delle dispute legali e possono compromettere le condizioni lavorative di altre famiglie, quelle rappresentate dai lavoratori dell’azienda.

Qual’è secondo lei la scelta dovuta nel passaggio generazionale? La successione per linea di sangue a tutti i costi?

La successione per linea di sangue è, secondo prassi ed esperienza diffusa, sempre la prima scelta nelle imprese di piccole dimensioni. Ma quando parliamo di grandi imprese il discorso cambia, la successione deve essere programmata tenendo a mente ciò che è meglio per l’impresa, e quindi una soluzione, nel caso in cui nessun erede si predisposto o competente a ricoprire il ruolo, è quella di affidarsi ad un amministratore esterno per la gestione, lasciando la proprietà in mano della famiglia.

Lei è nel direttivo di ance giovani: pensa che il governo regionale stia facendo abbastanza per il comparto che rappresentate?

Qualche risposta a livello nazionale è stata data con il decreto crescita e l’ultima legge di bilancio ma sicuramente non è abbastanza. A livello regionale non è stato fatto praticamente nulla, anzi credo che nella nostra regione le cose siano soltanto peggiorate negli ultimi anni. La burocrazia e la tassazione tengono fermo il mercato privato, trovare nuove costruzioni è sempre più difficile nella nostra isola. Ma anche fare rigenerazione urbana è molto difficile con le regole imposte dai comuni e sovrintendenze. Io credo che una prima risposta che si possa dare a livello regionale sia proprio questa, una sorta di sdoppiamento delle sovrintendenze, con una sovrintendenza per il comparto pubblico e una per quello privato, così che si possono adattare alle esigenze che questi due diversi ambiti hanno.
Incentivi, sgravi fiscali e semplificazione burocratica sono le altre linee che devono assolutamente essere seguite per il rilanciare il settore delle costruzioni.

Il futuro e la crescita del Pil sono ancora legati al mattone o dall’edilizia c’è da pretendere una svolta verde capace di generare ricchezza?

Io credo che una svolta verde nel nostro settore sia già arrivata, la sostenibilità è sempre più importante e, ci sono grandi esempi che stanno dando la direzione a tutto il settore, basti pensare al bosco verticale di Milano, che verrà replicato in tutte le grandi città del mondo.
L’edilizia è e deve sempre essere un tassello fondamentale per la crescita del nostro paese, e credo che sia naturale, che oggi questa crescita sia totalmente sostenibile.

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