Non nascerà nessun nuovo partito, parola di Gianfranco Miccichè. Dopo la sortita nell’intervista al Mattino di Napoli il Presidente dell’Ars fa marcia indietro e definisce le sue stesse parole una provocazione.

Non ha nessuna intenzione di andare via da Forza Italia e ripetere l’errore del 2010 che lo portò all’isolamento politico nel momento più basso del consenso del centrodestra e adesso precisa, un po’ goffamente, con un’altra intervista nella quale ha precisato che le sue  parole erano una reazione d’impeto nata dopo l’audizione del ministro Francesco Boccia davanti alla Commissione Finanze.

Insomma Miccichè, come nel suo stile, non è riuscito a trattenere le parole e si è lasciato andare un po’ anche se la base del ragionamento resta valida. Non c’è alcuna politica per il Mezzogiorno in vista e al Sud la politica si presenta soltanto al momento di raccogliere voti raccontando una serie di frottole che non avranno seguito.

Una precisazione che evita anche di acuire lo scontro latente col presidente della Regione Nello Musumeci proprio quando, dopo la vittoria in Umbria, si prepara una nuova tappa per il centro destra sempre più unito al di la delle differenze che restano fra i partiti che lo compongono

Schermaglie che erano già iniziate, nel frattempo, con gli alleati “Non intendiamo partecipare a questo assurdo gioco al massacro nel centrodestra siciliano e ribadiamo la nostra lealtà al governatore Musumeci, la cui leadership nel panorama politico isolano gli è stata attribuita direttamente dagli elettori” dice Carmelo Pullara, capogruppo dei Popolari ed Autonomisti all’assemblea regionale siciliana.

“Assistiamo da giorni, ancora oggi – afferma Pullara- a dichiarazioni di cui non capiamo il senso se non quello di rendere l’azione del governo regionale debole e privarlo di quel sostegno necessario per portare avanti le riforme annunciate da tutta la coalizione in campagna elettorale. Un gioco al massacro che vede tutti contro tutti e che sta gettando nello sconforto migliaia di famiglie siciliane che da questo governo invece si aspettano, perché ci hanno creduto e ci credono, la soluzione delle tante vertenze aperte ed ereditate dallo scorso governo. Il nostro augurio è che si chiuda una volta per tutte la fase delle risse, degli sgambetti assembleari, e si torni a parlare dei siciliani a viso aperto, nelle sedi opportune, evitando imboscate in Aula, che offrono il fianco alle critiche delle opposizioni. Non sfuggirà a nessuno che il presidente Musumeci sia sempre attento alle indicazioni e alle proposte che gli arrivano dalla sua, seppure risicata, maggioranza, come non sfuggirà a nessuno che lo stesso Musumeci non è persona che si lascerà logorare da atteggiamenti tesi a creare solo confusione”.

Ma intanto tira dritta la polemica sui vitalizi altro tema dolente proprio per Miccichè che ha annunciato la richiesta di abolizione totale

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