Il gip del tribunale di Agrigento, Luisa Turco, ha convalidato l’arresto ed ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per gli zii del 33enne disabile che veniva tenuto legato, con una catena, al letto. I due sono stati arrestati sabato pomeriggio dai carabinieri della stazione di Naro (Ag).

Stamani davanti al gip, la coppia – che è indagata per maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona – aveva ammesso i fatti. I coniugi si erano detti “dispiaciuti e scossi” per l’accaduto e, dopo essersi scusati, avevano provato a giustificarsi dicendo che non volevano che il ragazzo scappasse.

Per il Gip i familiari “hanno agito con insensibilità e crudeltà nei confronti di un giovane disabile, mostrando di essere privi del più elementare senso di pietà nei suoi confronti”. L’inchiesta che ha portato all’arresto è stata coordinata direttamente dal procuratore capo Luigi Patronaggio e dal Pm Gloria Andreoli.

“Sussiste il concreto pericolo che possano commettere ulteriori delitti della stessa specie per cui si procede”. Così il gip, Luisa Turco, del tribunale di Agrigento, motiva la decisione della custodia cautelare in carcere per gli zii – di 52 e 53 anni – del disabile che veniva tenuto legato al letto con una catena. Secondo la Procura, il 33enne sarebbe stato anche percosso e umiliato in diverse circostanze. La donna ha ammesso, davanti al giudice, di averlo insultato, spiegando di averlo fatto perché l’aveva fatta innervosire. Il giovane, in un paio di circostanze, nel 2014 e nel 2015, era andato dai carabinieri segnalando di subire violenze da parte degli zii e chiedendo di potere andare ad abitare in un altro posto. Dopo l’arresto degli zii, è stato trasferito in un centro specializzato dove verrà assistito. I carabinieri che sabato lo hanno liberato stanno facendo anche una colletta e presto lo andranno a trovare proprio nel centro specializzato dove è stato accompagnato.