La terza sezione del tribunale di Palermo ha assolto “per non avere commesso il fatto” Antonio Liberti e Rosario Parrinello, accusati di peculato.

Erano finiti sotto processo per la gestione delle biglietterie di alcuni siti culturali di Palermo e della provincia. Secondo la Procura, che per Liberti aveva chiesto 4 anni e per Parrinello l’assoluzione, gli incassi sarebbero finiti nelle tasche di una associazione temporanea di imprese, la Federico II, mentre sarebbero dovuti andare alla Regione per il 70% e ai Comuni per il restante 30.

L’ammanco per l’accusa sarebbe stato di 2milioni e 600mila euro. Le somme, che tolto l’agio per l’ente riscossore sarebbero dovute andare a Regione e Comuni, sarebbero invece finite illegittimamente alla Idealtour srl e alla Bottega Calatina, riunite in Ati.

Tra i siti i cui servizi di biglietteria finirono nell’inchiesta: il museo archeologico Salinas, la Galleria di Palazzo Abatellis, la Cuba, la Zisa, l’area archeologica di Solunto. I due imputati, difesi dall’avvocato Cristiano Galfano, hanno sostenuto di essere meri impiegati per conto di una società amministrata da Carlo Ottaviani, morto durante le indagini.